Si dice che l’Italia sia un popolo di Santi, Eroi, Navigatori ecc…ecc.. paese amato per la sua cultura, i suoi borghi e soprattutto la sua cucina. Purtroppo però come ogni paese ha anche i suoi “figli cattivi”, coloro i quali non fanno sì che il buon nome della Patria sia conosciuto per le bellezze ma solo per le cattiverie. Pertanto la delinquenza, ormai che per certi versi è raffinata, ha esportato il proprio nome non solo in altre regione della nazione ma in Europa e nel resto del Mondo.
Organizzazione più potente
Ed è proprio la ‘ndrangheta l’organizzazione criminale più potente d’Italia e tra le più potenti in Europa e al mondo. Ma le varie inchieste, come l’ultima di qualche settimana fa che ha visto l’arresto di oltre 300 persone non ferma questi “portatori di morte” che dovranno render conto a Dio del loro operare, e purtroppo determinati uomini – che si dicono anche religiosi – non lo fanno. Le risultanze dell’operazione “Scott Rinascita” hanno documentato l’esistenza di strutture quali società, locali e ‘ndrine, in grado di controllare il territorio di riferimento e di gestirvi capillarmente ogni attività lecita o illecita, asservite ad una struttura provinciale – in questo caso il crimine della provincia di Vibo Valentia – con compiti di coordinamento delle articolazioni territoriali e di collegamento con la provincia di Reggio Calabria e il crimine di Polsi, quale vertice assoluto della ‘ndrangheta unitaria.
Le investigazioni hanno permesso di accertare e documentare la pluralità di condotte delittuose della capacità di infiltrazione nell’imprenditoria, operata con meccanismi sempre più sofisticati, grazie al contributo di professionisti collusi e dimostrata dalle numerose fittizie intestazioni documentate dalle indagini e da svariate operazioni di riciclaggio svolte nella provincia vibonese (acquisto di strutture turistico-alberghiere, bar, ristoranti, imprese operanti nel settore alimentare e della distribuzione, e con investimenti nel settore immobiliare svolti da soggetti prestanome, nonché con la partecipazione ad aste pubbliche per l’acquisto di terreni, immobili, autovetture di pregio, tramite terzi soggetti), a Roma (creazione di una rete di negozi operanti nel settore calzaturiero e l’apertura di una fabbrica, attraverso un circuito societario facente capo a società di diritto britannico controllate da articolazioni dell’associazione), a San Giovanni Rotondo (acquisto di una struttura turistico-alberghiera in società con imprenditori lombardi in difficoltà economiche), all’estero (Regno Unito) tramite la creazione di reti societarie, necessarie a simulare operazioni commerciali per ripulire il denaro di provenienza delittuosa, successivamente investito in imprese operanti nel territorio italiano; l’usura svolta in modo massivo nei confronti di commercianti ed imprenditori in difficoltà; il traffico di sostante stupefacenti; la commissione di danneggiamenti perpetrati tramite incendi ed esplosioni di colpi d’arma da fuoco; il controllo mafioso dei servizi funerari; la consumazione, nel periodo 1996-2017, di 4 omicidi e di 3 tentati omicidi. Infine, a dimostrazione dell’elevato livello di pericolosità dell’associazione, oltre al sequestro – in più occasioni – di numerose armi comuni e da guerra, è emersa la costante ricerca di contatti con esponenti politici, massoni, influenti professionisti, rappresentanti delle istituzioni e dell’imprenditoria, finalizzati al perseguimento degli illeciti fini sociali, in taluni casi conseguiti.
Forza della ‘Ndrangheta
La forza della ‘Ndrangheta, pertanto, sta nell’essere riuscita a colonizzare il ricco Nord Italia, con l’attività delle cosche sul territorio che si svolge soprattutto nella commissione dei reati di estorsione, traffico di stupefacenti e di armi, di rapine, furti e truffe, nonché di fabbricazione e spaccio di banconote false. Ma i clan mettono le mani anche sui locali della “Milano da bere” e non solo: discoteche e night club anche nel comasco e nel Varesotto. E spesso non sono necessari atti di violenza per riscuotere le tangenti; ormai la situazione si è stabilizzata nel senso che i titolari degli esercizi pubblici taglieggiati erano in condizioni di sottoposizione e di impossibilità di reagire che rendono palese l’efficacia minatoria dell’associazione indipendentemente dall’effettivo ricorso alla violenza, di cui bastava solo la prospettazione, anche implicita.
Ma le ingerenze della ‘ndrangheta, infatti, sono da registrare negli ambienti massonici, ma anche in Vaticano e fino alla Corte di Cassazione. Un’inchiesta mastodontica, quella che svela ad esempio gli affari della ‘ndrangheta crotonese in Emilia-Romagna, con cui gli inquirenti scoprono lucrosi operazioni finanziarie e bancarie che alcuni soggetti avrebbero messo in atto, ponendosi come intermediari tra questi e altri soggetti estranei all’associazione al fine di consentire l’avvicinamento a settori istituzionali anche per il tramite di ordini massonici e cavalierati. Ancora una volta la ‘ndrangheta si mostra per quello che è: non solo una banda armata, ma un’organizzazione che ha come proprio principale scopo quello di tessere relazioni sociali ed istituzionali al fine di arricchirsi e condizionare i territori su cui opera.
Grazie alla massoneria, alcuni soggetti, pur se non affiliati alla ‘ndrangheta, sono in grado di assicurare al sodalizio entrature nelle sedi istituzionali più disparate come quelle della Chiesa e della Magistratura, per garantire – è scritto negli atti processuali – “pressioni e capacità di intervento circa le vicende processuali degli affiliati”.
Mafiosi in Germania
I membri della ‘ndrangheta poi presenti ed operanti in Germania sono tra 800 e 1000: lo sostiene il governo tedesco in una risposta ad una interrogazione presentata al Bundestag dal gruppo parlamentare dei Verdi, pubblicata dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung. Secondo il governo tedesco, si presume che nel Paese ci siano tra 18 e 20 basi attive della organizzazione criminale calabrese.
I servizi di sicurezza tedeschi avrebbero al momento individuato con certezza solo 344 presunti affiliati alla mafia calabrese, per cui “bisogna riconoscere che ci sono almeno tre volte il numero di membri in basi locali in Germania”, ha detto Irene Mihalic, portavoce dei Verdi per la politica interna. “Questo è un enorme rischio per la sicurezza del Paese rispetto a cui bisogna ravvivare l’attenzione delle Istituzioni”. La ‘ndrangheta sarebbe il gruppo criminale italiano più numeroso in Germania. Cosa Nostra siciliana sarebbe “rappresentata” nel Paese con 123 membri. Inoltre ci sono le diramazioni della camorra dalla Campania con 94 membri e i clan della Sacra Corona Unita, che in Germania hanno 18 esponenti.
La mafia italiana, spiega il governo tedesco, ha “un alto grado di organizzazione e di professionalità” rispetto agli altri gruppi criminali presenti nel Paese. Per nascondersi ha ultimamente rinunciato a compiere azioni violente e concentrano la loro attività sull’influenza di esponenti del mondo politico ed economico. Tutto questo ci porta sempre più ad interrogarci se e come si può vivere calpestando il diritto santissimo di Dio alla Vita, perché non si può vivere sempre sotto la pressione della civiltà della morte, ma della “Vita”, e siccome una volta verrà il giudizio di Dio quindi convertirsi è la cosa migliore, speriamo che in questo nuovo anno, gli uomini della ‘ndrangheta e non solo, possano capire che la forza non sta nella violenza ma nell’amore.