Consolato italiano a Colonia: vietato l’ingresso senza appuntamento. L’Intercomites segnala una situazione di “malessere e disagio”
Accade raramente che un organismo elettivo, che rappresenta i bisogni della collettività nei confronti dell’autorità consolare e diplomatica come il Comites, si veda costretto a rivolgersi a Roma, al Ministero degli Affari Esteri, per chiarire una questione che, a quanto pare, crea affanno nella comunità italiana.
Di solito scatta il meccanismo del “coordinamento consolare” guidato dall’ambasciata competente per chiarire questioni di rilievo e per placare gli animi.
Tutto ciò non è accaduto a Colonia dove, secondo numerose e credibili segnalazioni, il malcontento nei confronti del Consolato Generale sembrerebbe aver raggiunto livelli mai visti.
Ai connazionali nella circoscrizione di Colonia può capitare, infatti, di vedersi negato l’ingresso al Consolato senza aver prenotato un appuntamento. Tempi di attesa: circa tre mesi.
Nel frattempo il Console Generale a Colonia si presenta di tanto in tanto al pubblico come cantante e chitarrista, sia come solista, sia accompagnato da musicisti professionisti.
Il suo repertorio preferito è quello del cantautore Fabrizio De André.
Capiterebbe, pertanto, di poter accedere liberamente la sera a un concerto del proprio Console Generale e di recarsi però al mattino al Consolato Generale da lui diretto, trovando la porta chiusa se privi di appuntamento.
Sembra questo uno dei motivi che ha spinto il Coordinatore dell’Intercomites Germania, Dott. Tommaso Conte, a rivolgersi ai vertici del Ministero degli Affari Esteri per segnalare, con rammarico: “La situazione di malessere e disagio che ormai da qualche anno aleggia sulla gestione dei servizi presso il Consolato Generale d’Italia a Colonia, da quando cioè la titolarità di quell’importante Sede è stata affidata nel 2017 al Console Generale, Consigliere d’Ambasciata Pierluigi Giuseppe Ferraro”.
Il Coordinatore dell’Intercomites ha ricordato come, nell’ambito di un vero e proprio “tavolo di lavoro” aperto con la nostra Ambasciata a Berlino, si era convenuti che l’accesso ai nostri Consolati in Germania non poteva essere più negato ai connazionali privi di appuntamento. Infatti, su tutta la rete si era giunti a una nuova prassi con la quale l’appuntamento restava in essere per un accesso ai servizi più regolare e ordinato ma che consentiva contemporaneamente anche l’accesso a coloro rimasti privi di appuntamento, pur mettendo in conto tempi di attesa più lunghi e qualche disagio in più.
Tutti d’accordo tranne Colonia
Tommaso Conte: “Cos’accade a Colonia se a richiedere il servizio sia un operaio sottoposto alle esigenze del suo datore di lavoro per avere un giorno libero? Che cosa accade all’anziano pensionato italiano che chiede di accedere al Consolato Generale d’Italia a Colonia per un’autentica di firma, o per un certificato di esistenza in vita ai fini del pagamento della pensione? Essi rischiano di ricevere a Colonia una risposta sola e rigida: fatevi l’appuntamento e se lo ricevete fra tre mesi, è così. Punto e basta!”
Ora, mentre si potrebbe essere tutti d’accordo sul talento musicale del Console Generale a Colonia, i rappresentati eletti della Collettività, nella persona del Coordinatore dell’Intercomites Germania, segnalano che: “Gli interventi pubblici del Console Generale a Colonia non suscitano comunque sempre applausi e consensi. Non è, infatti, trascorso molto tempo da quando in occasione di un ricevimento a Colonia per la Festa Nazionale del 2 Giugno, numerosi ospiti rappresentanti la Pubblica Amministrazione tedesca abbandonarono la sala poiché il nostro Console Generale a Colonia si era lanciato in un’aspra critica contro lo “Jugendamt”, l’Ufficio tedesco preposto alla protezione dei minorenni”. I motivi dell’irrigidimento così indifferenziato del Console italiano a Colonia nei confronti di un pubblico ufficio tedesco non sono del tutto chiari.
Sembra invece chiaro che Il Console Generale Ferraro, come per altro quasi tutti gli artisti musicisti, abbia un rapporto sofferto con i critici e con la critica in generale.
L’Intercomites chiede, infatti, di verificare se corrisponde al vero: ”Il fatto che il Console Generale Ferraro avrebbe predisposto una lista di persone (tra cui vari membri Comites), disponendo di vietarne l’ingresso al Consolato. Si tratterebbe di persone che, più o meno pubblicamente, avrebbero esternato critiche verso il suo stile di conduzione del Consolato Generale”.
Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale sembra aver accolto il segnale d’allarme. In una nota indirizzata al Segretario del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, Michele Schiavone, il Direttore Generale MAECI per gli Italiani all’Estero Vignali assicura, infatti, di “verificare la situazione e di adottare, eventualmente, con la dovuta tempestività, gli accorgimenti più opportuni”.
Torneremo sull’argomento soprattutto per descrivere quali saranno questi “eventuali accorgimenti più opportuni”.