Auguri a Salvatore Mazzei per i suoi 80 anni
La Repubblica Federale Tedesca negli anni 50 richiedeva forza lavoro anche in Italia, e come tanti altri Salvatore ventenne partì per la Germania. Traguardo: Rheinfelden, Baden, perché l’anno prima 1958 qui era emigrato il fratello Giovanni. Salvatore è nato il 23 Ottobre del 1939, nell’antico romantico paese di San Giovanni in Fiore in provincia di Cosenza, fondato nel ‘200 da Gioacchino da Fiore sull’altopiano della splendida Sila. Quarto di cinque figli: tre maschi e due femmine. Come i suoi fratelli, cercava nuovi orizzonti. Il maggiore Antonio si arruolò nella marina militare, fece carriera ed è andato in pensione con il grado di ammiraglio. Il secondo, Giovanni, assolto il servizio militare d´obbligo, partì per Rheinfelden Baden, dove Salvatore lo raggiunse, e trovò lavoro nella fonderia dell’industria metallurgica Aluminium. Il fratello lavorava in un altro reparto della stessa fabbrica.
Fu un cambiamento epocale: dai campi da coltivare in piena autonomia e libertà in una moderna fabbrica industriale, alle macchine per fondere il metallo, formare delle barre per l´industria dell’auto ed altre. Un impatto molto duro, da contadino a fonditore: macchinari pericolosi da gestire, fuoco, calore, colate di metallo a 1200 gradi, con gocce incandescenti che sprizzavano qua e là, e ricordavano l´inferno di Dante .
Trovò alloggio nell’Alulager gestito dalla fabbrica, un altro boccone amaro da ingoiare: quattro persone in una stanza, cucina e doccia comune. Non era facile la convivenza. Alloggi privati decenti non se ne trovavano ,si trovava qualcosa negli scantinati o in soffitti a prezzi esorbitanti. Non si è scoraggiato. Ha tenuto duro perché aveva un progetto di vita: guadagnare, costruire una bella casa al suo paese, formare una famiglia, dare ai figli un futuro migliore. Le difficoltà hanno fortificato ancora di più il suo carattere.
Si è´impegnato sul lavoro coltivando sempre il suo sogno. Ha incominciato ha costruire la sua casa, condividendo il suo sogno con Giulia che aveva conosciuto ragazzina ancora prima di partire. Nell’aprile del 1967, con la casa ancora in costruzione, hanno coronato il loro sogno d´amore sposandosi. È stata una bella festa e nello stesso tempo un doloroso distacco per Giulia dalla sua famiglia e dalle sue radici, perché ha deciso di seguire Salvatore in Germania. Partire per Rheinfelden fu il loro viaggio di nozze.
Una volta arrivati ebbero un’amara sorpresa .Il mini appartamento ammobiliato che Salvatore già da tre mesi aveva affittato e pagato in anticipo, non era libero.
L’inquilina sarebbe andata via tra qualche giorno. La padrona di casa era imbarazzata, che fare?…Pazienza,sono stati per qualche giorno ospiti del fratello Giovanni, che nel frattempo si era sposato e viveva a Rheinfelden con la moglie Serafina.
C’è voluto del tempo prima di trovare un appartamento decente, ma alla fine ma ci sono riusciti.
Con il tempo non sono mancate le soddisfazioni. Nel 1971 Salvatore è stato promosso a caporeparto e da allora ha svolto sempre con impegno, onestà e rispetto verso tutti i suoi non facili compiti.
Nel 1982 è stato promosso a Schichtmeister (maestro di reparto) dopo aver frequentato un corso consigliatogli dal suo superiore. È stato il primo Schichtmeister straniero nominato nell’Aluminiumhütte di Rheinfelden non solo, ma anche il primo di tutta la regione.
Nel 1994 l’ambasciatore d’Italia in Germania dott. Vattani gli ha conferito l’onorificenza della stella al merito maestro del lavoro, onorificenza data dal governo italiano ai suoi cittadini distintisi nel mondo del lavoro.
È stata la Confindustria tedesca a segnalare il suo nome all’autorità del Console d’Italia di Friburgo in Brisgovia, dott. Filippo Scammacca Del Murgo.
A Rheinfelden sono nati e cresciuti i suoi due figli, Luigi nato nel 1968 e Massimiliano nato nel 1975. Con la famiglia ha coltivato i contatti con la gente e cultura del luogo. I figli hanno completato con profitto gli studi superiori.
La casa dei sogni a San Giovanni in Fiore, dopo tanto tempo, è completata, ma Salvatore e famiglia hanno messo anche radici a Rheinfelden, e così la Germania è divenuta la loro seconda Patria.
Adesso è pensionato, sposo, padre, nonno felice di tre nipoti italotedeschi: Yanek, Yaran, Dalilah, e uno italiano Cristian Alexander.