I santuari rappresentano un luogo in cui “trovare la pace che il chiasso del quotidiano impedisce di percepire”. Lo afferma al Sir don Domagoj Matosevic, rettore del santuario nazionale. Molti i fedeli che giungono anche da Polonia, Ungheria, Slovacchia e persino dall’Asia. Il ricordo di Giovanni Paolo II e la memoria viva del card. Alojzje Stepinac. Iniziative particolari per la festa dell’Assunta
A 20 chilometri dalla capitale croata Zagabria, nello Zagorje, sulle pendici dei monti si erge il santuario mariano Marija Bistrica, noto ancora dal 1500. La statua della Madonna nera con il Bambino ha protetto nei secoli i croati dalle invasioni dei turchi e ha sostenuto lo spirito di fede e l’identità nazionale durante il comunismo. Ogni anno 700mila persone si recano a Marija Bistrica. Che cosa cercano e quali sono le caratteristiche di questa perla croata? Il Sir lo ha chiesto al rettore, don Domagoj Matosevic, che dopo una carriera professionale nel pallamano, ora si occupa dei pellegrini mariani anche se non dimentica lo sport: è infatti membro della nazionale croata di calcio per i sacerdoti e grande sostenitore della squadra nazionale di calcio che cerca di seguire nei grandi campionati.
Che cosa rappresenta per il popolo croato il santuario di Marija Bistrica, che cosa è stato durante il comunismo e che cosa è oggi?
Riguardo il comunismo, Giovanni Paolo II diceva che a Czestocowa i polacchi si sentivano sempre liberi e la stessa cosa si potrebbe dire per i croati e il santuario di Marija Bistrica; qui la gente percepiva la vera libertà di spirito. Ci sono due momenti memorabili nella storia del santuario: il 15 ottobre 1971 quando vi si tiene il XII Congresso internazionale mariano, e in quell’anno i vescovi proclamano la località santuario nazionale; nel 1984 invece vi si svolge il Congresso eucaristico nazionale in occasione del tredicesimo centenario della conversione dei croati al cristianesimo. Vi partecipano circa 500mila fedeli e ciò illustra in modo eloquente il sentimento del popolo croato per Marija Bistrica.
Quanti pellegrini vengono ogni anno, che cosa cercano e chi sono?
Ogni anno a Marija Bistrica si recano circa 700mila pellegrini, in estate i visitatori sono più numerosi, ci sono sia i gruppi parrocchiali che i visitatori individuali. Molti arrivano a piedi, altri in bicicletta, ci sono i pellegrinaggi dei bambini, dei giovani, dei vigili del fuoco, dei soldati… La maggior parte sono croati, mentre dall’estero il gruppo più numeroso sono i polacchi alcuni dei quali vengono in vacanza al mare croato mentre altri sono diretti a Medjugorje. Ci sono anche gruppi dalla Slovacchia, dalla Slovenia, dall’Ungheria e negli ultimi anni si registrano anche molti pellegrini coreani e altri asiatici.
C’è un particolare legame tra il santuario e il beato cardinale Alojzije Stepinac?
Il beato Alojzje Stepinac amava molto Marija Bistrica e ci veniva spesso come pellegrino, arrivava da Zagabria a piedi e guidava i pellegrinaggi votivi. Il suo grande desiderio era costruire a Bistrica un Calvario con le stazioni della Via Crucis: ora sulla collina che noi chiamiamo Kalvarija Bistricka c’è la Via Crucis. Nel 1939 Stepinac mette la prima pietra della cappella di San Pietro ai piedi del colle sotto la basilica e la casa parrocchiale. Oggigiorno questa cappella serve per la distribuzione delle comunioni nei grandi pellegrinaggi.
I croati pregano qui a Marija Bistrica affinché il beato Stepinac sia proclamato santo?
Sicuramente, anche perché nel 1998 proprio qui Giovanni Paolo II ha voluto beatificare il cardinale Stepinac. Nel santuario si trova la sua statua mentre dopo la visita del Papa, la giunta comunale di Marija Bistrica ha cambiato il nome della piazza principale in piazza Giovanni Paolo II.
Il culto verso Maria, Nostra Signora, perché è importante nel XXI secolo?
I santuari sono molto importanti per la vita di fede, tante persone trovano in essi un’oasi spirituale, la possibilità di rimanere in silenzio, di riflettere e cercare risposte importanti. Nel quotidiano ciò non sempre è possibile per lo stress, il chiasso di cui siamo circondati. È molto importante anche la confessione che è caratteristica di tutti i santuari: molte persone vengono perchè hanno bisogno di una guida spirituale. Е per quanto riguarda Maria, lei ci insegna come vivere la vita quotidiana con Dio, la Madonna è una persona molto concreta che con la sua vita dimostra come si vive la fede quando lavoriamo, in famiglia, nei momenti che affrontiamo ogni giorno. Se meditiamo sulla vita di Maria scopriamo un atteggiamento di fiducia incondizionata, un’apertura totale al Signore e alla sua volontà.
Nel mese di agosto si celebra una delle maggiori solennità mariane, quella dell’Assunzione della Beata Vergine Maria. Che cosa avete fatto a Marija Bistrica?
Il 14 agosto si è svolta una bellissima vigilia con processione con le candele sulla collina del Calvario di Bistrica con le meditazioni e il rosario, tutto accompagnato da canti tradizionali ma anche brani vicini alla sensibilità dei giovani. Questa processione serale è molto frequentata; poi è stata celebrata la messa vespertina alle 22. Il 15 agosto i festeggiamenti sono proseguiti con la liturgia principale del mattino, presieduta dal cardinale di Zagabria Josip Bozanic alla quale hanno partecipato circa 50mila persone. Ogni santuario mariano ha un’identità propria anche se tutti i santuari un po’ si assomigliano, c’è la confessione, la Via Crucis, il rosario, spesso una bella collina vicino alla quale è situata la basilica. Quello che accomuna tutti è la ricerca di quella pace che solo il Signore – la cui presenza nei santuari è tangibile – sa dare.