Il coordinatore Gian Luigi Ferretti ha spiegato in apertura perché non era stata data pubblicità all’evento: "È talmente palpabile l’interesse nei nostri confronti che con un semplice annuncio avremmo tranquillamente potuto riempire una sala di varie centinaia di persone, ma il nostro obiettivo questa volta era una giornata di lavoro per i quadri dirigenti del nostro Movimento, una giornata di analisi, di discussione, di decisioni".
In effetti il centinaio di dirigenti rappresentano una schiera davvero imponente di iscritti, che giornalmente affluiscono giornalmente a ritmo incessante. Oggi nessuna forza politica, forse neppure il Pd, è in grado di fare convergere da tutto il continente – a spese proprie – tanti dirigenti. Uno dei manifesti che addobbavano la sala, sotto il simbolo del Maie, portava la scritta: "Nel nome di Tremaglia" con una grande foto dell’indimenticabile Ministro per gli italiani nel mondo.
Nei loro discorsi Gian Luigi Ferretti e l ‚on. Ricardo Merlo hanno ricordato infatti che Tremaglia in tanti discorsi e in tanti scritti ha sempre predicato l’unione degli italiani nel mondo e messo in guardia contro l’esportazione all’estero dei partiti italiani e delle lotte politiche nazionali.
"Creiamo un grande movimento – diceva – espressione delle associazioni, quelle associazioni che hanno tenuto insieme le nostre comunità, che hanno gelosamente custodito e tramandato le tradizioni della Patria".
Alla quantità dei partecipanti si è accompagnata l’altissima qualità delle relazioni e degli interventi. È rarissimo assistere ad un’assise dove non c’è il minimo calo di tensione, dove tutti rimangono in sala dall’inizio alla fine e quando, dopo un’intera giornata, viene dichiarata la chiusura, nessuno si affretta ad allontanarsi, ma si formano capannelli per continuare a discutere.
Ma la peculiarità principale, la "stranezza", è che si è parlato di tutto meno che di elezioni e candidature. Perché come ha detto l’on. Merlo nel suo intervento: "Per il Maie le elezioni sono un episodio, una tappa, pur importante, sul nostro cammino. Il nostro impegno, culturale ancor prima che politico, continuerà senza soluzione di continuità il giorno dopo le elezioni con il medesimo impegno e la medesima intensità del giorno prima".
Anche Gian Luigi Ferretti ha puntualizzato: "Non è nostra intenzione riunirci – come altri stanno facendo – per costituirci in comitato elettorale per l’elezione di Tizio o Caio. Le liste dei candidati del Maie le faremo assieme a tempo debito in base a due criteri: fedina penale illibata e meritocrazia".
Chiarissimo anche il discorso sulle alleanze. "Sì ad alleanze intelligenti e furbe per raggiungere i nostri scopi" – ha detto Ferretti "mai al servizio di qualcuno. Non abbiamo padroni che possano decidere per noi, siamo padroni di noi stessi. Nessuno può imporci nulla, decidiamo da noi".
Tutti d’accordo che ciò che sta attirando così tanti connazionali nelle fila del MAIE è soprattutto un sentimento, il sentimento d’amore per gli italiani all’estero e che il programma del Movimento può bene essere sintetizzato in una frase: "Il Maie si impegna a difendere e valorizzare gli italiani nel mondo".
Al termine dei lavori è stato elaborato, discusso ed approvato all’unanimità un dettagliato documento programmatico. Sono stati annunciati i prossimi appunamenti, i congressi nazionali a Bruxelles, Zurigo, Stoccarda, Parigi e Londra.