Gran parte di queste testate è costituita dalle pubblicazioni di Missioni e congregazioni religiose italiane presenti nel mondo. Una stampa nata prevalentemente sul terreno dell’esperienza, quindi a partire dal basso con un linguaggio semplice ma aderente a quello della gente.
Del ruolo di questa stampa si è parlato nel corso di un seminario a Roma su iniziativa della Fondazione Migrantes, agenzia Sir e Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) sul tema “Emigrazione italiana in Europa e comunicazione”.
Il seminario è stato promosso in occasione dei 60 anni dalla nascita del “Corriere d’Italia”, mensile degli italiani in Germania, e a 50 anni dalla nascita del “Corriere degli italiani”, settimanale degli italiani in Svizzera.
Una occasione per condividere i tratti dell’esperienza migratoria italiana, sul piano sociale ed ecclesiale, con gli occhi dei mezzi di comunicazione sociale. Parlando di Europa il direttore della Migrantes mons. Giancarlo Perego ha sottolineato la crescita “sul piano economico e del Mercato, ma ancora da costruire sul piano soprattutto sociale, dove paura e distanza, incomunicabilità quando non anche pregiudizio nei confronti dell’altro e del diverso creano nuove paure e il rischio di una conflittualità”. Il ruolo della comunicazione e dei mezzi di comunicazione sociale diventa allora “fondamentale”.
Gli strumenti di comunicazione sociale diventano “luoghi di comunione, di sinodalità allargata, che aiuta a respirare cattolicamente un territorio in cui cammina una Chiesa”, ha poi detto il direttore del Sir Paolo Bustaffa sottolineando che il compito dei media cattolici in Europa è quello di “evitare l’autoreferenzialità chiudendosi nell’ambito ecclesiale. Bustaffa ha quindi chiesto ai giornali italiani in emigrazione di “cogliere le sensibilità della Chiesa in Europa”.
Al seminario, presenti i delegati/coordinatori nazionali delle missioni cattoliche italiane, gli editori e i direttori delle testate italiane in Europa è stata ricordata la funzione di questi giornali nelle relazioni affidate a p. Graziano Tassello, direttore del Centro Studi e ricerche per l’emigrazione di Basilea e a mons. Antonio Spadacini presidente del Corriere degli Italiani, che ha parlato della storia del giornale nato alla vigilia del Concilio Vaticano II.
Questi giornali – ha detto Francesco Zanotti, presidente della Fisc parlando delle testate cattoliche – “da sempre raccontano le storie, spesso dolorose, di chi ha scelto la via dell’emigrazione”. Jeroen Vaes del Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università di Padova ha presentato una ricerca condotta dall’Università degli Studi di Padova, di Trieste e di Venezia sul tema immigrazione nei giornali italiani. Gianni Borsa, giornalista di Sir Europa ha poi parlato del tema delle migrazioni nelle istituzioni europee.