Da poche settimane Giuseppe Bartolotta è il nuovo presidente del Comites di Colonia. All’insegna del Fare Comunità e della realizzazione del programma per cui il Comites è stato eletto sono i temi centrali del suo saluto ai connazionali, che qui risproduciamo
Un vero grazie, intanto, al Presidente uscente Silvio Vallecoccia per tutto il lavoro che ha fatto in questi anni. Non è poco – e bisogna sempre avere presente che il lavoro che svolgono i vari componenti del Com.It.Es. è su base volontaria e idealmente mirato al desiderio di potere fare qualche cosa di utile per la nostra collettività.
Un grazie anche a coloro che mi hanno dato fiducia sulla base degli impegni da me prospettati per il resto della legislatura che ci sta davanti. L’intento è il “Fare Comunità” continuando a realizzare i punti del programma per cui siamo stati eletti (per le attività svolte fin qui pubblicheremo un elenco a parte).
Un obiettivo primario è “avvicinare” la collettività e l’Amministrazione Pubblica –in modo particolare l’Istituzione Consolare – all’insegna di quanto definito nel programma come “Consolato trasparente” e “Cittadinanza attiva e partecipativa”.
Abbiamo, a tal fine, intenzione di realizzare quanto prima una Conferenza/Incontro sui servizi dell’Amministrazione Pubblica all’estero per mettere in luce eventuali disfunzioni e incomprensioni, ma anche per cogliere e valorizzare ciò che sta funzionando bene.
Un altro importante punto programmatico è la “condizione degli anziani”, specialmente quelli che vivono soli e in condizioni di povertà: quanti sono? Dove e come vivono? Di cosa hanno bisogno? Qui sarà necessario fare una ricognizione di dati e raccogliere informazioni per avere un’idea concreta delle dimensioni del problema e poter poi, anche rapportandosi alle istituzioni tedesche, ravvisare ed indicare le soluzioni possibili ed attinenti alle esigenze dei connazionali anziani.
E ancora, dobbiamo fare una ricognizione quantitativa-qualitativa in merito ai genitori unici (Alleinerziehende) che si trovano in situazioni economiche disagiate; per arrivarci, dobbiamo chiedere dati aggiornati alle varie amministrazione comunali e agli enti preposti.
Altro punto programmatico importante – lo ricordiamo – è la scuola e in modo particolare l’inserimento scolastico dei nuovi arrivati. Di questo si sta occupando la Commissione Istruzione e Giovani del Com.It.Es. e credo che quanto prima dovremmo arrivare a fare il punto della situazione al fine di rendere consapevoli, per quanto ci sarà possibile, sia le istituzioni italiane che quelle tedesche delle difficoltà esistenti.
Valutando realisticamente il tempo che abbiamo a disposizione, ci potremmo ancora “occupare” del come valorizzare l’associazionismo operante nella nostra circoscrizione per cercare di ravvivarlo e, soprattutto, cercare di – come si dice oggi – sostenere le diverse associazioni nel fare rete. In particolare, come strumento per aiutare le persone che arrivano via via dall’Italia e cercano informazioni e quant’altro per inserirsi nel mondo del lavoro locale. La soluzione ideale sarebbe istituire lo Sportello per i Nuovi Arrivati, che, evidentemente, potrà essere realizzato in diverse forme.
Valorizzare l’associazionismo esistente deve anche significare suggerire “modelli” di associazionismo a coloro che operano nella cosiddetta periferia per ravvivarla e a renderla punto di riferimento importante per la nostra collettività. Perché, non dovremmo mai dimenticarlo, l’associazionismo ha una funzione essenziale nel promuovere e rendere attiva la partecipazione civile, sociale e politica nella società in cui viviamo. Ritengo quindi che dovremmo impegnarci per entrare in contatto, nei prossimi mesi, con coloro che già partecipano, o che intendono promuovere, associazioni e gruppi di impegno culturale, sociale o politico.
Anche con l’obiettivo di stimolare l‘avvicendamento di giovani leve nel prossimo Com.It.Es. di Colonia. Abbiamo tutti bisogno di idee e di nuove visioni su come affrontare i problemi e le aspettative degli italiani che vivono e lavorano nella nostra Circoscrizione Consolare. Auguriamoci di poter lavorare bene.