La signora R.P. di Stoccarda ha, in Italia, il padre pensionato da parecchi anni. Il genitore intenderebbe riprendere un’attività artigianale. La lettrice ci chiede se la sua pensione sarà, in qualche, modo “ridotta”.
La richiesta ci sembra poco chiara. Non tanto per la pensione, che è un diritto acquisito, quanto per l’attività artigianale di cui non conosciamo il tipo e il tempo da dedicare.
Il signor C.C. di Berlino ha, in Patria, un nipote (classe 1960) che, a suo tempo, ha svolto il servizio militare obbligatorio per un anno. Poi, il parente s’è impiegato e ancora lavora come dipendente. Il lettore ci chiede se sia ancora possibile, e vantaggioso, riscattare il periodo di leva.
L’utilità c’è. Basta presentare all’INPS copia del figlio matricolare per il riconoscimento della contribuzione figurativa per il periodo di leva.
Il signor G.P. di München ha, in Patria un nipote (classe 1968) titolare di una rendita mensile Inail. Il lettore ci chiede se è prevista la possibilità d’ottenere anche un assegno d’invalidità INPS.
Purtroppo, no. Gli assegni d’invalidità sul lavoro non sono cumulabili. Non sono, tra l’altro, previste “migliorie” in merito.
Il signor D.R. di Kempten ha, in Italia, un fratello (classe 1956) che lavora come dipendente dal 1984. Il lettore ci chiede se il fratello potrà usufruire della “Quota 100” della quale si scrive molto, ma s’è capito poco.
Il meccanismo della “Quota 100” (se approvato), è la risultante che si ottiene sommando un’età minima di 62 anni e 38 anni di contributi previdenziali. Se il provvedimento sarà legge, il fratello del lettore potrebbe essere pensionato nel 2025.
La signora LV. di Hanau ha, in Patria, un fratello con rendita INAIL. La lettrice ha saputo che suo fratello potrebbe avere anche l’assegno d’invalidità INPS.
Purtroppo, non è così. I due trattamenti non sono compatibili. Né possiamo prevedere se, per il futuro, ci saranno novità nel senso sperato dalla Lettrice.
La signora E.T. D. di Bielefeld ha, in Patria, un fratello (classe 1953), con un’anzianità di docenza statale d 28 anni. La lettrice ci chiede se potrà andare in pensione nel 2020.
Anche se le notizie sono scarse, riteniamo che entro il 2020 il fratello potrà accedere alla pensione di vecchiaia.
Il signor M.R. di Ettingen (classe 1955), ha lavorato per sette anni in Italia. Il lettore ci chiede se i contributi previdenziali italiani daranno diritto a un trattamento pensionistico in Patria.
Il Lettore ha 64 anni e sette d’anzianità previdenziale italiana. Comunicate le scarse notizie, non riteniamo che ci sia la possibilità d’ottenere una pensione italiana “ridotta”.
La signora E.M.W. di Hannover ha, in Italia, una sorella (classe 1953) con un’anzianità previdenziale di 28 anni. La lettrice ci chiede se la sorella potrà andare in pensione entro il corrente anno.
I dati forniti sono pochi; ma riteniamo che la pensione (di vecchiaia) potrà essere chiesta non prima della fine del 2021.
Il signor E.C. di Berlino ha, in Patria, una sorella (classe 1954) occupata, in modo continuo, dal 1980. Il lettore ci chiede quando potrà inoltrare domanda di pensione d’anzianità. Tra, l’altro, la congiunta ha riscattato i cinque anni di corso universitario.
La signora ha 65 anni e sarebbero più di 42 anni d’anzianità contributiva (compreso il corso di laurea). Se i dati sono esatti, sempre che la normativa previdenziale non sia cambiata, il diritto alla pensione dovrebbe scattare nel gennaio del 2020.
La Signora L.A. di Attendorn ha, in Patria, un fratello (classe 1953), con 1870 contributi previdenziali effettivamente versati. La Lettrice ci chiede quando suo fratello potrà andare in pensione.
Anche se il meccanismo previdenziale è in via d’integrale modifica, per il caso prospettato non dovrebbe cambiare nulla. Entro il primo trimestre del 2020 sarà riconosciuta, a pieno titolo, la pensione di vecchiaia.
La signora F.P. di Berlino ci pone una questione. Sua sorella, in Italia, era assistita da una badante extracomunitaria che, per motivi di famiglia, è tornata in Patria. La lettrice ci chiede che fine faranno i versamenti previdenziali che la sorella aveva versato per la badante.
Premesso che i versamenti INPS non possono essere liquidati, resta che i diritti previdenziali maturati nella Penisola rimangono. L’importo della pensione potrà essere richiesto al compimento dei 70 anni col sistema contributivo. Non siamo nelle condizioni per calcolarne l’importo.