Il 28 ottobre, le elezioni per il rinnovo dei seggi del Landtag (Parlamento regionale) dell’Assia sono state caratterizzate da una rilevante perdita di consensi per la CDU (Unione Cristiano-Democratica) e per la SPD (Partito Socialdemocratico Tedesco) a fronte di un’avanzata delle altre principali formazioni politiche della Repubblica Federale Tedesca, in particolare Verdi e AfD (Alternativa per la Germania), come già avvenuto nelle elezioni per il Landtag della Baviera il 14 ottobre scorso. La CDU ha ottenuto il 27% (-11.3), Verdi 19.8% (+8.7), SPD 19.8% (-10.9), AfD 13.1% (+9), FDP (Partito Liberaldemocratico) 7.5% (+2.5), La Sinistra 6.3% (+1.1), altre liste hanno totalizzato nell’insieme il 6.5% (+0.9). I 137 seggi sono stati attribuiti a: CDU 40, Verdi 29, SPD 29, AfD 19, FDP 11, La Sinistra 9. Per la prima volta nel Landtag dell’Assia sono rappresentati sei partiti. Sono stati chiamati alle urne quasi 4.4 milioni di elettori con una affluenza al 67.3%; nel 2013 fu il 73.2% ma in quella occasione le elezioni regionali si svolsero nello stesso giorno delle Legislative federali.
Il risultato della CDU (Christlich Demokratische Union Deutschlands), sebbene superiore di circa un punto percentuale alle previsioni pre-elettorali prossime al giorno del voto, è il peggiore dal 1966. Annegret Kramp Karrenbauer, segretario generale della CDU, ha detto che il dato elettorale rappresenta una dolorosa perdita di voti per il partito, attenuata dalla conferma come formazione politica nel Land dell’Assia, da cui la possibilità per il Primo Ministro (Ministerpräsident) uscente Volker Bouffier di poter gestire un ulteriore mandato per la formazione della prossima coalizione di governo regionale. Egli ha annunciato l’avvio di colloqui con tutti i partiti tranne La Sinistra (Die Linke) e AfD (Alternative für Deutschland). La composizione del nuovo Esecutivo dell’Assia si prevede abbia effetto negli sviluppi inerenti alla Grande Coalizione federale (GroKo), come già dimostrato il 29 ottobre quando Angela Merkel ha comunicato che non presenterà la propria candidatura per la elezione del Presidente della CDU a dicembre 2018, rimanendo alla Cancelleria fino alle prossime elezioni legislative federali.
Thorsten Schäfer-Gümbel, Presidente di SPD (Sozialdemokratische Partei Deutschlands) in Assia, per la terza volta candidato principale del partito nelle elezioni regionali, ha attribuito il risultato dei Socialdemocratici alla perdita di consensi per la Grande Coalizione federale, nei confronti della quale la sinistra interna dell’SPD ha posto la questione della continuazione della collaborazione con la CDU/CSU. Thorsten Schäfer-Gümbel fu per la prima volta candidato principale di SPD nel 2009, dopo le dimissioni di Andrea Ypsilanti, Presidente regionale del partito e candidata principale alle Regionali nel 2008. In quelle elezioni si ebbe una pressoché parità tra SPD e CDU (+0.1% a vantaggio di CDU, con uguale numero di seggi) che portò a uno stallo nella formazione del governo locale, dato che né l’alleanza CDU-FDP nè SPD-Verdi avevano la maggioranza. Esclusa la Grande Coalizione, il tentativo della Ypsilanti di formare una coalizione composta da SPD, Verdi e La Sinistra trovò opposizione interna ai Socialdemocratici. La mancata realizzazione di tale maggioranza determinò le elezioni anticipate nel 2009.
Lars Klingbeil, segretario generale di SPD, ha detto che, avendo entrambi i partiti della GroKo ottenuto risultati mediocri nelle Regionali 2018, vi è la necessità di avviare un cambiamento. Kevin Kühnert, Presidente di Jusos – l’organizzazione dei Giovani Socialisti della SPD – ha prospettato l’eventualità di nuove elezioni. In Assia, nelle rilevazioni pre-elettorali, è stata riscontrata una maggioranza intorno al 60% di elettori che hanno valutato in modo positivo quanto realizzato dall’Esecutivo CDU-Verdi, mentre vi è stata una maggioranza di circa il 70% che ha valutato in modo negativo la Grande Coalizione federale.
Come nelle elezioni in Baviera, anche in Assia i Socialdemocratici hanno perso consensi a vantaggio tutte le altre principali formazioni politiche, in particolare a vantaggio dei Verdi, verso cui si sono orientati oltre 100mila ex elettori socialdemocratici del 2013. In Assia, una delle sue roccaforti elettorali, la SPD, al minimo storico dal 1946, ha perso consensi anche a vantaggio di partiti rimasti al di sotto delle soglia di sbarramento del 5% e per la scelta di suoi precedenti elettori di astenersi. CDU ed SPD hanno ottenuto la maggior parte dei loro voti da elettori nella fascia di età dai 60 anni e oltre, sebbene anch’essi in diminuzione.
SPD si conferma partito di riferimento della maggioranza degli operai, ma in modo decrescente, a fronte dell’avanzata di AfD, che estende il suo elettorato anche tra i non occupati, gruppo elettorale in cui invece perde voti La Sinistra. I Verdi (Bündnis 90/Die Grünen) e AfD invece aumentano i consensi in tutte le fasce di età. I dati elettorali dei Verdi in Baviera e in Assia ne rappresentano la trasformazione: dal movimentismo degli anni ’70 e ’80 alla convergenza con la SPD, che portò al governo rosso-verde alla fine degli anni ’90, fino all’accostamento sempre più complementare con l’Unione. Con l’elezione di propri rappresentanti nel Landtag dell’Assia, AfD raggiunge il traguardo storico della presenza in tutti i Parlamenti dei 16 Länder della Repubblica Federale Tedesca, oltre che nel Bundestag e nel Parlamento della Unione Europea.
Dopo le prime proiezioni sembrava che la conferma della coalizione di governo uscente, formata da CDU e Verdi, per la legislatura 2018-2023 fosse in bilico, fino alla conferma della maggioranza dei seggi, sebbene sia di 69 su 137 come una eventuale Grande Coalizione regionale tra CDU ed SPD. Tra le altre ipotesi di coalizioni alternative vi è quella tra CDU, Verdi e FDP (denominata coalizione „Jamaica“) e quella tra SPD, Verdi e FDP (coalizione „Semaforo“, dati i colori dei tre partiti), quest’ultima da Christian Lindner, Presidente di FDP (Freie Demokratische Partei) considerata „eccentrica“ poiché orientata in modo rilevante verso sinistra.
Il periodo di formazione del prossimo Esecutivo in Assia non sarà subordinato a scadenze ravvicinate poiché il Parlamento uscente rimane in carica fino al 17 gennaio 2019. Il giorno dopo è previsto l’avvio della Legislatura 2018-2023 con la prima riunione dei rappresentati neoeletti e il voto per l’elezione del Primo Ministro.