Lucio Albanese, Presidente del Comites di Norimberga, con una lettera aperta al Sottosegretario agli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale Ricardo Merlo, dice pane al pane e vino al vino: riaprite un ufficio consolare. Tutto il resto è stato un imbroglio! Il Comites di Norimberga sembra aver posto fine a una sorta di tacito accordo che vede coinvolti i Comites in un sistema che implica l’impiego di questi Comitati per mettere una toppa alle falle dei servizi consolari.
Lucio Albanese e il suo Comites sembrano non stare più al gioco. Il Presidente Albanese ha, infatti, scritto: “È anche oppugnabile la prassi di alcuni Comites (come Norimberga) che, per placare gli animi e le richieste della locale collettività, aprono sportelli per il disbrigo di pratiche consolari e fungono da ausiliare ai Consoli onorari che mostrano di non farcela o facilitano il lavoro del Consolato di riferimento, che con meno impiegati devono affrontare un maggior afflusso di connazionali”.
Albanese chiede l’unica cosa di cui la gente ha veramente bisogno: un ufficio regolare per i servizi consolari. Il Presidente Lucio Albanese si è così rivolto al Sottosegretario Merlo: “Il Comites di Norimberga, interpretando i disagi e lo sdegno della nostra collettività, denuncia, dopo quattro anni dalla chiusura dell’ufficio consolare di Norimberga, una situazione difficile e inaccettabile per chi vuole usufruire dei servizi statali, dei quali ogni cittadino ha diritto a prescindere se risiede in Italia o all’estero. Sostituire gli sportelli consolari con un Console onorario è stato acclamato da qualcuno/a come il “toccasana” dei nostri problemi ma, in effetti, ha funzioni molto limitate”.
Albanese ha poi avuto il coraggio di scrivere quello che tutti pensano e quello che tutti si aspettano dai rappresentanti eletti dalle comunità italiane colpite dalle chiusure del 2010: “La soluzione dei Consoli onorari si è dimostrata un’operazione ingannevole, soprattutto in zone con una vecchia emigrazione e con un forte aumento della nuova. Il Comites di Norimberga reclama di non essersi mai arreso di fronte a questo imbroglio e di aver chiesto, ripetutamente, soluzioni valide per il Nord della Baviera, con servizi/uffici raggiungibili, efficaci e competenti, con personale di ruolo, come anche reclutato sul posto”. Questo è quanto affermato dal Comites di Norimberga. Ma gli altri Comites? Stoccarda per Mannheim, Saarbrücken per la Saar, Hannover per Amburgo hanno fatto sinora di tutto per venire incontro alle esigenze dei connazionali, offrendo propri servizi di mediazione. Il problema? Con questa strategia sembrano aver confermato lo status quo, distraendosi dall’unica ragionevole richiesta che è quella formulata da Norimberga e cioè: non ha senso insistere con funzionari itineranti e consoli onorari!
Il Presidente Albanese dopo quattro anni di pazienza ha bocciato tutti i maldestri tentativi di erogazione dei servizi senza un Ufficio consolare: “I fatti mostrano come tutta quest’ accozzaglia di soluzioni sia inefficiente a confronto di quelle piccole e snelle strutture consolari di quattro anni fa, che svolgevano questo lavoro con soddisfazione della nostra comunità”.
Per i servizi consolari, ci vogliono quindi gli uffici consolari. Punto e basta. E punto e basta l’ha detto finora solo il presidente Albanese. Speriamo che lo seguano anche gli altri, magari con una nota unitaria formulata dall’Intercomites, l’organismo che aveva scritto sulla propria bandiera proprio la facilitazione dei servizi consolari. La richiesta del Presidente Albanese non dovrebbe restare isolata. Tutti i Comites della Germania dovrebbero fare proprio il suo invito a una maggiore attenzione verso gli italiani in Germania così formulato a conclusione della sua lettera aperta a Merlo: “Il Comites di Norimberga, la prega di valutare la riapertura di un ufficio consolare a Norimberga. Sicuri del Suo interesse, le auguriamo un buon lavoro, confidando in una svolta politica per gli italiani all’estero, fiduciosi di non essere delusi”.