La signora M.R.di Berlino ci scrive per conto di sua madre (classe 1934) vedova con pensione di reversibilità di Euro 800 mensili (netti). La Lettrice ci chiede se la genitrice, non avendo altro reddito, può avere diritto a un trattamento economico “assistenziale”.
Purtroppo, la risposta è negativa. Infatti, per ottenere l’assegno sociale, il reddito non può essere superiore a Euro 5825 lordi (2018).
Il signor F.C. di Stoccarda ha, in italia, un fratello (classe 1951), che ha versamenti INPS per sei anni (1979/1985). Il lettore ci chiede se sia previsto un sistema di recupero dei contributi per avere dirotto al “minimo” dfi vecchiaia.
La richiesta ci sembra mal formulata o incompleta. Se non ci sono condizioni più specifiche, non esiste nessun “sistema” di recupero per aver diritto a una pensione di vecchiaia.
La signora W.M.C. di Amburgo ha, in Patria, un fratello (classe 1951) che ha maturato 30 anni di lavoro come dipendente. La Lettrice ci chiede se è maturato il diritto previdenziale come sentito per televisione.
Il fratello della lettrice ha 67 anni. Nel 2021, maturerà il diritto a una pensione di vecchiaia liquidata a proposito dei versamenti contributivi in essere presso l’INPS.
La signora E.G. di Homberg ha, in Patria, una sorella (classe 1963) vedova e titolare della pensione di reversibilità del defunto consorte. Ora questa signora vorrebbe sposare il compagno di 72 anni. E’ ha conoscenza che, così facendo, perderebbe la pensione del precedente consorte. Ma ha il dubbio, data l’età, che in caso di nozze, e decesso del nuovo marito, l’INPS non le riconoscerebbe alcuna pensione di reversibilità.
Non è così. La Corte Costituzionale, con Sentenza 174/2016, ha eliminato i limiti d’età per il riconoscimento dell’eventuale pensione di reversibilità.
La signora L.R.K. di Riedenburg ha, in Patria, un fratello (classe 1953) che ha maturato 2015 settimane d’anzianità contributiva. La lettrice ci chiede quando maturerà la pensione del fratello.
Esaminata la copia della documentazione previdenziale, riteniamo che la pensione di vecchiaia maturerà nel 2021.
Il signor D.R. di Moonsburg ci pone un problema non semplice. La sua consorte ha interrotto, a suo tempo in Italia, un rapporto di lavoro subordinato. Ora sarebbe interessata alla contribuzione previdenziale volontaria.
La documentazione che abbiamo visionato ci consente solo una considerazione. C’è da tener conto se la spesa vale l’impresa. Di più non possiamo scrivere; anche perché non c’è noto per quanti anni la moglie del lettore abbia lavorato in Patria.
Il signor D.L. (classe 1957) vive in Germania, dove aiuta il fratello in una pizzeria. In Italia ha maturato 960 settimane di contributi. Ci chiede se, col 2020, potrà avere una pensione INPS.
Il lettore ha 61 anni e una contribuzione insufficiente per raggiungere il requisito della pensione. Di più non siamo in grado di scrivere.
Il signor M.O. Di Bonn ha, in Italia, una sorella (classe 1951) con un reddito di Euro 4500 annuo (al netto d’imposta). Il Lettore ci chiede se c’è la possibilità che sia riconosciuto a sua sorella l’assegno sociale.
Per il reddito, che per l’età, il diritto c’è. Basta fare domanda all’INPS, magari tramite un Patronato. L’importo, per il corrente anno, è di Euro 453 per tredici mensilità ed esente da imposte.
Il signor D.L. di Lipsia ha, in Patria, una sorella (classe 1949), operatrice scolastica statale, che è andato in pensione nell’ottobre del 2017. Il Lettore ci chiede quando sarà effettuata la liquidazione di quanto dovuto. Per questo motivo, ci ha inviato una documentazione sufficiente.
Per i dipendenti pubblici la “liquidazione” prende il nome di liquidazione di “fine servizio”. Riteniamo che la somma di pertinenza sarà liquidata entro il prossimo 2020. Ciò ai sensi della Legge 147/2013.
Il signor P.D. di Stoccarda ha, in Patria, un Fratello, classe 1962, che ha un accumulo contributivo di 34 anni. Il lettore ci chiede quando il fratello potrà andare in pensione.
La documentazione non è sufficiente per dare una risposta certa su quanto richiesto. L’interessato ha 56 anni e 34 di versamenti previdenziali. A nostro avviso, mancherebbero ancora nove anni di versamenti previdenziali.
La signora D.L.H. di Berlino ha, in Patria, una sorella (classe 1954) titolare di un trattamento INPS. Ora le è stato offerto un impiego “part time”. La sorella dell’interessata si chiede se la pensione già in essere sarà penalizzata o, peggio, sospesa.
Nessuna preoccupazione in tal senso. Non ci saranno decurtazioni. Solo aumenteranno le trattenute ai fini fiscali.