Il pianto è una manifestazione fisiologica che ci permette di riequilibrare l’umore, è per questo che piangere fa bene al nostro organismo.
Secondo William Shakespeare infatti il nostro corpo è come un giardino e la mente è il suo giardiniere. Siamo fonte e trasmettitori quindi di potenti energie che ci attraversano e ci governano.
Le emozioni sono armi grandiose che ci permettono di scaricare o metabolizzare le tensioni energetiche attivate da stimoli e pulsioni.
Tutti i nostri vissuti sono innanzitutto esperienze della mente, ed è per questo che è così importante attivare il grande potere della mente del quale tutti noi disponiamo.
Ci vuole quindi “un altro sguardo” per poter comprendere le regole psicosomatiche che partecipano a creare il nostro benessere.
Trattenere il pianto o non piangere mai può causare danni al nostro organismo che viene privato della possibilità di gestire in modo più efficace lo stress e le tensioni.
Quante volte infatti abbiamo sentito che piangere ci ha fatto stare meglio? Secondo un recente sondaggio, nove persone su dieci si sentono meglio dopo un bel pianto (circa 88% della popolazione) ed una donna piange in media 47 volte in un anno (fonte accreditata dal Corriere della Sera).
Evitare di piangere quindi aumenta il rischio di infarti e di danni al cervello.
Durante il pianto, soprattutto quello di tipo emotivo, ci liberiamo dalle tossine prodotte dallo stress, in particolare da sostanze come la prolattina e il manganese (presente in modo elevato nel cervello dei depressi).
Sforzarsi di non piangere, blocca le emozioni dentro di noi, favorendo posizioni poco corrette anche per la colonna vertebrale, si pensi ad esempio alle classiche spalle ricurve causate da un irrigidimento della muscolatura.
La tensione quindi viaggia dalla mente direttamente allo stomaco danneggiandolo e provocando in ultimo stadio gastriti e dolori intestinali.
Così facendo poi contribuiamo ad indebolire il nostro sistema immunitario già provato a causa dei forti stimoli negativi al quale è stato sottoposto.
Una recente ricerca di William Frey, biochimico dell’Università del Minnesota (Usa) ha dimostrato in modo scientifico che dal pianto nascono benefici sia fisici che psicologici. Lo studioso ha infatti formulato la “recovery theory” cioè la “teoria della guarigione” secondo la quale le lacrime emozionali, cioè quelle causate da un dolore o dalla commozione, sarebbero un vero toccasana per il nostro benessere.
Esse permetterebbero all’organismo di recuperare l’energia persa a causa di una forte tensione, liberandoci di qualcosa per ristabilire il nostro equilibrio.
Piangere, inoltre, provoca la produzione di enkfalina, un anestetico che rilassa i muscoli facilitando così uno stato distensivo del nostro corpo.
Secondo il professor Frey le lacrime, aiutandoci ad affrontare il nervosismo, ci hanno permesso di sopravvivere alle pressioni della selezione naturale.
È per questo che ogni secrezione che viene dal nostro corpo è preziosa e capace di miracoli.