Il cantautore partenopeo Mauro Nardi in concerto abbraccia gli italiani a Donzdorf. Il Corriere d’Italia incontra lui e lo staff
Sono in compagnia del cantautore partenopeo Mauro Nardi. L’atteso evento musicale, tenutosi a Donzdorf nei pressi di Göppingen, è stato organizzato dalla Pizzeria “Napule é” in collaborazione con la D’ambra Record in Stoccarda di Renzo D’Ambra. Anteprima del concerto si sono esibiti gli artisti: Michele Lino D’amico, Gino Ferrante, Gabriele Campailla e Anna Maria Ferrara, regalando al pubblico più di tre ore di buona musica e spettacolo. Dopodiché l’ingresso del cantante Mauro Nardi ha portato inevitabilmente in delirio i suoi fan venuti da più parti della Germania per incontrarlo, ascoltarlo e strappargli una foto ricordo. In chiusura Mauro Nardi ha sfoggiato un’inedita performance, regalando i suoi preziosi minuti duettando con i quattro neo artisti che gli hanno aperto il concerto. Un gesto apprezzato, a dimostrazione che ancora oggi esistono cantanti affermati con grande umiltà, generosità e spirito di altruismo verso giovani ambiziosi di successo e desiderosi di cantare su un palco con mostri sacri della musica come Mauro Nardi, senza sentirsi dire “no”. Pur concentrato e con ancora indosso il fuso orario di Miami, Mauro Nardi non ha esitato incontrarci.
Maestro, lei è un mito per i connazionali partenopei, ma chi è, in effetti, Mauro Nardi?
È uno che nasce tra il 1975 e ’76 da un’orchestra RAI diretta dal Maestro Gianni Desideri. Io prendevo centomila lire… “al mese” e sapevo quando partivo ma mai quando tornavo e dove mi svegliavo. Ho fatto però delle esperienze bellissime. Noi giovani neomelodici di allora come Nino D’Angelo, Gigi Finizio, Carmelo Zappulla, Franco Moreno, Mauro Caputo, Franco Moreno, abbiamo fatto la vera gavetta nell’epoca dei grandi Merola, Trevi, Abbate, Bruni. Ci dicevano allora che noi si aveva la “materia”, difatti oggi il pubblico ci adora e continuano a sostenerci. Per questo, facciamo di tutto per accontentarli e dargli il meglio della musica napoletana.
La sua carriera artistica vanta collaborazioni non indifferenti, chi l’ha segnata di più?
Un Album che ho fatto nel ’90 con Tullio De Piscopo e James Senese, ho avuto una grande collaborazione. Io ho sempre cercato di prendere e di avere il meglio anche perché avevo una discografia, una radio e quant’altro. Era un’epoca, un periodo e dei tempi dove si vendevano i cd e i dischi, quindi quello che loro investivano su di noi, li faceva guadagnare.
La sua musica l’ha portata a compiere molteplici tournée, vuole parlarcene?
Io ho fatto tournée e crociere. Ad esempio, nell’ottantasei ho realizzato spettacoli con Toto Cutugno, con i Pooh, con Gigi D’Alessio etc., e sempre dieci, dodici spettacoli alla volta. Senza contare poi quelli fatti anche da solo fino ad oggi. Adesso, dal 9 al 21 aprile, sono nuovamente in USA per un mio nuovo tour.
Pensa di avere realizzato tutti i suoi sogni nel cassetto, o no?
Guardi, io sono il decimo degli undici figli e già a tredici anni facevo il meccanico d’auto per contribuire in casa, anche perché campare undici figli per un genitore, è una tragedia, quindi se da un giorno all’altro mi ritrovo a cantare… lo ritengo una fortuna. Io sono contento di quello che ho, proprio perché non mi aspettavo tutto questo. Aprendo questo cassetto pertanto, l’unica cosa che mi viene da chiedere a nostro Signore Gesù Cristo, è il continuare a farmi stare bene e in salute sia a me sia tutti i mie fan sparsi per il mondo, che mi seguono e che invecchiano con me e le mie canzoni.
Questo mondo comporta anche delle rinunce. Se potesse tornare indietro, cosa rifarebbe per certo e non più?
Io rifarei tutto quello che ho fatto, anzi, mi batterei per una cosa sola che non mi è stato possibile fare all’ora per mano della crisi, inizierei subito ad andare… A SCUOLA! Perché quella che mi è mancata è davvero questa. Mi consolo con il fatto che almeno ho una laurea di vita, avendo girato il mondo, e che mi ha permesso di acquisire le competenze adatte a questa mia posizione ma è una misera consolazione, perché la scuola… È SCUOLA. La scuola è cultura e un insieme di tante altre cose che, ti danno l’opportunità di formarti come uomo e come persona. Essendo un autodidatta posso dire con totale soddisfazione che, almeno da questo lato, non devo ringraziare nessuno perché non ho avuto niente da nessuno. Mi sento di ringraziare solo mia madre che mi ha messo al mondo e tutte le persone che continuano ancora oggi a seguirmi. Pensi che la terza età ancora oggi balla con le mie canzoni.
La contraddico, lei è l’emblema anche della nuova generazione, prova è l’opportunità che ha dato oggi a questi quattro giovani di confrontarsi con la sua imponente voce.
È vero, le do ragione. Oggi anche la nuova generazione segue Mauro Nardi in quanto, i loro genitori lo facevano già. Questo è grazie anche alla tecnologia che li ha portati a documentarsi e indirizzarli verso le mie canzoni per scoprire cosa ha fatto emozionare i loro cari. Ammetto che molte mie prime canzoni, grazie ai giovani, sono nuovamente attuali più di ieri. Mi emoziono quando un giovane mi chiede ad esempio “Vocca è russetto a fragola“ una canzone che ha ben “trentadue anni”. Confido pertanto nella nuova generazione affinché porti avanti questo nostro genere neomelodico, anche perché “la canzoncina commerciale” si fa, ma passa in fretta, mentre serve quella che rimane nella storia come in quella di Mauro Nardi.
Vuole dare un consiglio a giovani che, schierati dalla parte della canzone partenopea, intraprendono la sua stessa strada?
Naturalmente. Cantare sempre neomelodico, al di là dal brano moderno o meno. Ben venga nomi internazionali come Gigi D’Alessio o Nino D’Angelo che hanno incominciato con il neomelodico e oggi, cantano in italiano. È giusto seguire l’evoluzione della musica e i suoi ritmi. Anch’io mi sono adattato e già dal 1990, tanto è vero che uno dei miei Album ne porta il titolo. Anche nei miei più recenti trovi generi “latino americano”. La foto del manifesto che hai in mano, ad esempio, è tratta dal mio ultimo Album uscito prima che partissi per gli Stati Uniti ed è stata scattata per un film copia fatto su Napoli in un famosissimo negozio che ha sessant’anni, per un’etichetta. L’Album raccoglie appunto la black music, una miscela di canzoni e musica afroamericana ma con la mia tipica voce partenopea. Mi considero un melodico moderno ma resto con l’idea di cantare sempre con il mio stile inconfondibile. È importante per chi desidera seguire le nostre orme, tramandare integro le origini della nostra melodia partenopea.
Vuole salutare il suo pubblico?
Certamente! Approfitto della vostra gradita presenza televisiva e stampa per salutare e abbracciare tutto il pubblico nel mondo che segue sia la canzone napoletana sia Mauro Nardi, inoltre, ringrazio voi di TeleVideoItalia.de e il Corriere d’Italia per la grande attenzione riservatami questa sera. Un bacio a tutti voi e…Buona vita!
Inevitabile è stata scoprire l’incontenibile emozione sui volti dei quattro giovani neomelodici Michele Lino D’amico, Gino Ferrante, Gabriele Campailla e Anna Maria Ferrara nati artisticamente dalla D’ambra Record in Stoccarda di Renzo D’Ambra e che si stanno facendo strada nel mondo della musica partenopea. Unanime portano con sé ognuno grandi storie, entusiasmo, adrenalina, passione ma soprattutto tanta voglia di emergere in questo magico se pure difficile mondo della musica.
Tra gli ospiti illustri abbiamo incontrato il dipartimento europa managing SDA Sanremo Eventi che, se pure estraneo all’evento, si è complimentato con Renzo D’Ambra per la professionale conduzione e direzione artistica e per come ha portato brillantemente a termine l’evento; e la Cavaliera Anna Mastrogiacomo responsabile del MAIE Europa che in proposito ha posto l’accento su l’importanza dell’italiano all’estero e quanto ci tiene. Da premettere che è da venticinque anni che, attraverso le associazioni e missioni cattoliche, Anna Mastrogiacomo si occupa con dedizione dei nostri connazionali, alle loro problematiche e non solo. “Dal 2014 inoltre sono la coordinatrice europea del Movimento Associativi Italiani All’estero”, ci dice la Cavaliera Anna Mastrogiacomo. “Il nostro impegno è di valorizzare l’italiano all’estero e sostenere tutto quello che riguarda il Made in Italy, questa è la motivazione della mia presenza anche oggi. Mi occupo e gestisco un Patronato. La difficoltà che incontra il nostro connazionale in cerca di lavoro principalmente è la lingua e poi tutto il resto, quindi cerchiamo di aiutarli e in tal caso indirizzarli nei vari enti appropriati ai loro temi o disagi. La voglia di aiutarli mi ha spinto inoltre a candidarmi quest’anno, e anche se non dovessi riuscirci, continuerò a farlo, con l’auspicio di riuscire ad avere maggiore voce in parlamento a sostenimento dei miei connazionali”.
“Sono nato nei pressi di Caserta”, racconta ai nostri microfoni il cantautore, direttore artistico e presentatore dell’evento Renzo D’Ambra. “Il mio nome vero è “Lorenzo” ma grazie a un maestro del posto che mi sentiva canticchiare per le vie della città mi attribuì “Renzo”, nome d’arte che sembra avermi portato fortuna nel campo musicale. Da giovane mi sono fatto le ossa tra le classiche serate e balere di provincia. Emigrato in Germania, con non poche difficoltà mi sono fatto strada e sono riuscito ad integrarmi e ad essere tutto ciò che sono oggi, anche discografo. Ringrazio la Cavaliera Anna Mastrogiacomo per il suo sostegno e per avere accettato il mio invito, il cantante Mauro Nardi, lo staff artistico e quello tecnico, tutti gli sponsor e Tele Radio Krefeld. Lo stesso modo ringrazio la presenza del Corriere d’Italia e quella di TeleVideoItalia.de che in collaborazione con la SDA FotoVideo Production ha realizzato per l’occasione un reportage televisivo e stampa ma soprattutto permettetemi di ringrazia il pubblico per la fiducia e il sostegno che ci ha accordato”.