Negli ultimi giorni si parla tantissimo di brogli elettorali all’estero, notizia che sta spopolando grazie al programma „Le iene“, dove una persona in incognito, denuncia delle situazioni gravi che hanno a che fare con possibili brogli avuti alle elezioni politiche del 2013.
“Io sono una persona che in occasione delle ultime votazioni politiche nel 2013 ho aiutato un candidato che si era presentato all’estero qui in Germania a farsi eleggere al parlamento italiano” questo è ciò che ha dichiarato il “Cacciatore di plichi” come si definisce lui stesso, al giornalista delle Iene. Questo Cacciatore di plichi ha raccontato che a suo tempo ha comprato e rubato plichi per l’onorevole Mario Caruso, eletto nel 2013 nella circoscrizione Europa, Germania, con 7378 preferenze.
Le accuse che fa il cacciatore di plichi (schede elettorali) sono gravissime “Io per l’onorevole Mario Caruso ho rubato e ho comprato plichi per le votazioni del 2013”. Secondo lui, quello che desiderava l’onorevole Caruso era “raccogliere plichi, trovare plichi, comprare plichi e se fosse stato necessario anche rubarli”. L’uomo in incognito racconta che andava in giro dai suoi amici proprietari di bar a chiedere le schede elettorali, e quest’ultimi chiedevano a loro volta ai propri clienti e amici di portare i plichi al bar in modo che il cacciatore potesse raccogliere quest’ultimi per l’onorevole. “Qualcuno lo ha fatto sotto forma di piacere, altri invece hanno voluto dei soldi” dichiara il cacciatore ai microfoni delle Iene. La situazione è grave, e lo diventa ancor di più perché egli dichiara, sempre ai microfoni delle Iene, di aver ricevuto aiuto anche da parte di un postino italiano, il quale sembra che abbia incassato la somma di 500 Euro per sottrarre le schede elettorali ai cittadini italiani.
Dunque da quanto riportato dalle Iene la principale tecnica usata per attuare i brogli elettorali è la formazione di organizzazioni che mandano in giro personaggi, che non hanno niente da perdere, a raccogliere schede, nei bar, circoli e altri centri o enti da quelle persone che non hanno nessun interesse a votare, pagando per ogni scheda un importo tra i 5 e 10 euro, falsificando le schede elettorali per così dare il voto al politico di turno che paga di più.
Il cacciatore di plichi però fa anche un altro nome nella sua intervista alle Iene, quello del senatore Aldo di Biagio, anche egli eletto nella Circoscrizione Europa. Infatti, afferma che ha iniziato il suo lavoro da cacciatore con Di Biagio, rubando e comprando plichi nella zona di Colonia, Wuppertal e dintorni fino a Dortmund. Secondo il cacciatore, non era da solo a svolgere questa attività, veniva aiutato da altre persone. Quindi, a suo dire, una bella squadra di persone che potrebbero essere state coinvolte in una frenetica caccia alle buste elettorali, dove sia l’on. Caruso che il senatore di Biagio, sempre secondo il Cacciatore, lavorerebbero fianco a fianco.
L’Onorevole Caruso, come anche il senatore Aldo Bi Biagio nei loro comunicati stampa smentiscono i fatti di cui sono stati accusati e si dichiarano indignati da quanto affermato dal Cacciatore di plichi.
Da alcune fonti sembra che i due politici abbiano sporto denuncia contro il Cacciatore.
Ora, non si sa quanto ci sia di vero in questa storia ma non bisogna negare che non ci siano stati brogli elettorali qui in Germania. Ce ne sono stati e forse ce ne saranno anche in futuro. Abbiamo scritto tanto su presunti brogli elettorali avvenuti all’estero e sono state fatte anche denunce, ma di concreto non è successo mai niente. Bisogna essere consapevoli che il sistema di voto per corrispondenza non si è rivelato sempre trasparente e in alcuni casi non ha garantito la segretezza del voto. Già nelle votazioni antecedenti al 2013 si sono avuti episodi inquietanti di raccolta e compravendita di schede elettorali. Cosa che, da parte della politica italiana si è mantenuta un po’ sotto segreto, forse per paura che troppa pubblicità negativa potesse alla fine intaccare l’immagine del voto all’estero. Ma in realtà è vero il contrario.
Sono del parere che questi fatti debbano essere denunciati apertamente se vogliamo che il nostro voto, di italiani all’estero, sia ritenuto valido e lecito. Chi vota deve avere la consapevolezza che comprare o vendere schede elettorali è un reato ignobile, perché attacca la libertà di espressione e di voto. Dovete essere coscienti che nessuno ha il diritto o è abilitato a raccogliere schede o a suggerirvi chi votare. Un comportamento come quello del “Cacciatore di plichi” va denunciato all’autorità giudiziaria. Carissimi italiani, viste le prossime elezioni parlamentari, vi prego di non aver paura a denunciare comportamenti poco trasparenti da parte di politici o personaggi come il Cacciatore di plichi. Tutti dobbiamo collaborare a rendere difficile e forse anche impossibile il voto di scambio. Non ci devono essere eccezioni. È l’unico modo per sostenere la nostra democrazia, che è uno dei beni fondamentali della vita civile.
In riferimento editoriale.Brogli elettorali, il Sig. cacciatore di pichi come mai si ricorda adesso di denunciare „possibili
imbrogli elettorali?“ dopo quattro anni .