Il Festival della Poesia europea giunto alla 10° edizione conferma la sua leadership con la presenza di noti artisti internazionali
Con un innovativo evento, una mostra delle opere sul Mito dell’artista Ferdinando Ambrosino, si è aperto il 3 maggio alla Galleria am Park la 10° edizione del Festival della poesia europea a Francoforte.
Il console di Francoforte, Dr. Maurizio Canfora e il “Convivio” con le specialità dolciarie e salatini dei F.lli Laurieri di Matera e con il vino, il famoso Grottino delle Cantine Chiaradia di Roccanova e i croccantini Delicatezze e Incantesimi della ditta “La Provenzale” di Benevento ai poeti e alla stampa, hanno dato un sapore e un colore italiano all’inaugurazione.
Ambrosino che è nato e vive nei luoghi del mito cantati da Virgilio nell’Eneide, si è inserito bene nel programma del Festival che ha portato il tema: “Mito e Poesia: in viaggio con la Sibilla”, un testo moderno che ripropone in chiave antropologica la Sibilla, icona di tanti artisti. La voce del poeta Reinhart Moritzen ha reso suggestiva la lesung coinvolto lui stesso perché autore della traduzione tedesca. Il filo conduttore della serata è stato unire la poesia con l’arte ed è stato un primo atto in clima di grande festa punteggiata da prestigiosi ospiti e un folto pubblico.
Molto attesa Dacia Maraini che ha misurato un affetto che l’accompagna dal 2009, dalla seconda edizione del Festival. La Maraini, la cui poesia è intessuta di fili personali, ma riassume anche cronaca dolorosa dei nostri giorni, anche se è entrata nell’Olimpo della letteratura, ha saputo conquistare con il suo stile e la sua simpatia “il popolo dei poeti” al Goethe Museo nella gremita, elegante Gartensaal.
Il saluto del Sindaco di Francoforte, Peter Fellmann letto da Barbara Neeb, mentre la professoressa Cristina Giamo della Goethe Università ha moderato e letto in tedesco le poesie della Maraini tra cui citiamo “i miei giorni, le mie notti”, “una poltroncina di vimini” (dedicata ad Alberto), “se amando troppo”, “scarpe di cartone”, “questo ragazzo”, “guerra in un piatto”. La Maraini dice che “I pochi felici che amano leggere poesie sanno che il carico dei suoni, delle parole può essere dolcissimo. E per coloro che non conoscono il segreto piacere del ritmo verbale c’è sempre la consolazione della poesia come terapia del linguaggio, un isola di chiarezza in mezzo alle piattezze del parlato quotidiano”. Alla fine della lesung, un’ovazione. La Maraini è stata una forte presenza al Festival, regalando tante emozioni anche raccontandosi interagendo con il pubblico.
Nella libreria Internazionale Südseite, protagonisti della serata “Poeti dell’Europa”, sono stati lo slovacco Martin Richter, germanista che ha tradotto il Faust di Goethe e le Elegie duinesi di Rilke e altri poeti. Il francese André Ughetto, regista, saggista e redattore capo di una rivista letteraria è la sua seconda volta al Festival; il tedesco Horst Samson.
Un’occasione straordinaria d’incontro di lingue e culture diverse che mostrano il volto più autentico del Continente. Ma le vere sorprese del Festival sono state le sezioni collaterali come l’omaggio a Alda Merini in Schermo poetico e la presentazione del libro bilingue “Poesia al cinema – Poesie im Film” a cura di Marcella Continanza (puntoacapo edizioni – pasturana 2017) che si è tenuto al museo del Film il 5 maggio.
Che relazione intercorre tra poesia e cinema? Quali fotogrammi in versi? Quando il cinema è già di per sè poesia? Da questa ricerca nasce il libro che raccoglie testi inediti di critici cinematografici, poeti, scrittori: Dacia Maraini, Alberto Pesce, Matilde Lucchini, Marcella Continanza, Nadia Cavalera, Rino Mele e Vincenzo Guarracino sui poeti del cinema: Pasolini, Fellini, Truffant, Tarkovsky, Piavoli, Wenders che nelle immagini, al di là del derma della realtà, danno risalto alle metafore, al simbolo, al sogno rappresentando la loro dimensione interiore.
Il volume è corredato da 33 schede di film in cui sono citati versi di noti poeti scelti da Alessandra Dagostini. Al museo del Cinema c’erano come autori Dacia Maraini, Marcella Continanza e le traduttrici – poete Barbara Höhfeld, e Barbara Zeizinger. Ha condotto l’incontro Barbara Need. Tra il pubblico l’insegnante Cristina Manoni e i partecipanti al suo corso, la Volkshochschule di Darmstadt-Dieburg-Alsbach che ha definito “speciale” questo evento.
Per “Schermo poetico”, il 6 maggio la proiezione al Film Forum di Höchst del docu-film: Alda Merini. Una donna sul palcoscenico” del regista Cosimo Damiano Damato. Un film d’autore presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2009, scelto dalla direzione artistica del Festival che, ancora una volta, conferma assoluta qualità artistica e crea occasioni di dibattito e suggestioni tematiche. La presentazione del film è stata affidata alla prof.ssa Anna Picardi di Stoccarda che ne ha dato una toccante chiave di lettura mentre l’on. Laura Garavini ha portato il saluto della comunità italiana e ha aperto l’incontro.
Damato, da artista sensibile e poeta, ha saputo cogliere in ogni sequenza la poesia nel quotidiano della Merini. Che era poesia vivente. Che si è raccontata nella sua piccola casa milanese del Naviglio, dove ha quasi sempre vissuto. Quelle pareti scrostate con scritti di numeri telefonici, quadri, foto, oggetti, il letto su cui si sdraia o riposa, il pianoforte su cui suona, il suo volto intenso sempre in primo piano. È la sua vita che Damato ci dona e la sua poesia la fa, detta dalla stessa Merini, grande interprete.
Peccato che non ci sia stato nessuna del Coordinamento Donne a rappresentarle, questo film omaggio a una grande poeta italiana, lo meritava. È seguito poi un dibattito con alcune insegnanti, con i poeti Barbara Höhfeld, Andrè Ughetto e Peter Roth.
Queste quattro giornate di grande poesia ed eventi confermano un lavoro di anni di Marcella Continanza, fondatrice e direttrice artistica del Festival, che con il Comitato del Festival e il team, porta avanti la vitalità di proposte nel confronto, in una circolazione di energie che esprimono anche un modo diverso di pensare la poesia. La presenza di autori internazionali, i luoghi storici deputati per le lesungen, i dibattiti gli incontri e i Patrocini del Comune di Francoforte sul Meno, del Consolato Generale d’Italia e dell’Istituto Italiano di Cultura di Colonia, confluiscono al Festival un’ampiezza culturale che si inserisce bene con la vocazione interculturale della Metropoli facendone uno dei più importanti Festival di poesia europea