Mi è giunta la triste notizia del decesso di un grande personaggio della storia degli Italiani in Germania. Ricordarlo è un necessario dovere Gherardo Romanini, la „voce radiofonica“ per antonomasia, punto di riferimento per le due prime generazioni di immigrati italiani lascia alle sue spalle tanti ricordi di intensa attività giornalistica al servizio della radio. Il suo nome è legato alla famosa trasmissione di „Radio Colonia“ che andava in onda ogni pomeriggio. Egli iniziò la sua attività nel 1966 per la SDR fino alla fine di ottobre del 1977 per poi entrare a far parte nella WDR per lo staff redazionale di “Radio Colonia” fino al 24 dicembre del 1989. L’ultimo decennio dei suoi anni ruggenti sono legati alle famose rubriche in materia riguardante le pensioni, il lavoro, il rientro in patria dei connazionali e tante altre utili informazioni di carattere giuridico sociale, con Franco Del Vecchio, e con il sottoscritto, per le questioni riguardanti il rientro dei nostri connazionali in Italia. Le sue rubriche avevano un grande indice di ascolto. La sua voce andava in onda nella trasmissione giornaliera per 40 minuti ed era molto attesa perché portava varie notizie e informazioni utili su cose e fatti che riguardavano il mondo del lavoro, e della vita in emigrazione, toccando quindi anche la sensibilità e l’interesse degli immigrati di quel tempo. Radio Colonia, uno dei pochi autorevoli pilastri dell’informazione in Germania per i lavoratori italiani e loro famiglie, è stata sempre un grande e prezioso strumento utile per facilitare l’inserimento nella società tedesca e nello stesso tempo per mantenere il legame con l’Italia. Romanini ci ha ora lasciato per sempre. La sua voce dal timbro inconfondibile divenuta familiare e rappresentò per molti un punto di costante riferimento e un sostegno morale e psicologico giornaliero, quando erano ancora duri i tempi di adattamento nel nuovo ambiente e la TV satellitare non faceva ancora parte dell’arredamento consueto di abitazione. Quindi il suo nome è legato al ricordo degli anni difficili per la stragrande maggioranza di noi immigrati che come scrisse Cony Bond, nella sua famosa rubrica “La lente”, gli Italiani “tremavano in inverno nei cantieri edili e sudavano sempre davanti agli alti forni delle fonderie”. Romanini divenne noto anche fra i non pochi tedeschi, amanti dell’apprendimento della lingua italiana e della nostra cultura. Egli lasciò il microfono per motivi di salute nel 1989,abbandonando quindi le luci della ribalta. Ma il suo nome e la sua personalità rimangono indelebili per tutti i suoi colleghi di lavoro, collaboratori e per gli ascoltatori italiani della prima generazione. Anche se ora sono mutate le esigenze e la sensibilità della nuova immigrazione e dei primi arrivati,la trasmissione di Radio Colonia va in onda con altri contenuti, tenendo conto delle nuove necessità e strutturazioni, purtroppo senza la voce di Romanini, che lascia un grande vuoto in tutti i suoi assidui ascoltatori, e chiude una pagina della nostra immigrazione in Germania di quegli anni .