Egr.. Onorevoli, mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione la incomprensibile discriminazione fiscale che la legge di cui sopra opera tra pensionati italiani emigrati, oltretutto a svantaggio di chi è fiscalmente fedele allo Stato Italiano. La norma, la cui ratio vorrei comprendere e che fino ad oggi nessuna autorità mi ha declinato, è scritta in modo tale per cui un cittadino pensionato in Italia, che emigra all’estero e ivi vive in affitto (iscritto regolarmente all’Aire), che paga le tasse in Italia e che è proprietario di un solo alloggio situato in patria, deve corrispondere al Comune di ex residenza l’IMU seconda casa, mentre un cittadino italiano, emigrato e pensionato all’estero, che paga le tasse all’estero e che ha un alloggio in Italia, viene esonerato dal pagamento dell’IMU. Dalla assoluta indifferenza dimostrata da tutte le autorità cui fino ad ora mi sono rivolto e dall’imbarazzo mostrato nel fornire una qualsiasi spiegazione ad un cittadino con la fedina penale intonsa e che ha pagato le tasse fino all’ultimo centesimo per tutta la vita, credo di capire che gli estensori della norma e coloro che l’hanno votata non abbiano tenuto conto minimamente della eventualità del caso che vi sottopongo, altrimenti avrebbero proceduto ad una diversa formulazione. È con questo ottimismo cui non voglio rinunciare e rinnovando la mia fiducia nelle istituzioni, francamente un poco logorata da questa vicenda, che rinnovo la mia richiesta a voi che siete stati eletti all’estero, affinché rispondiate a due quesiti esiste una ragione per la quale si possa definire equa la norma in questione? Se sì qualcuno potrebbe spiegarmela al fine di convincermi che ho torto? Se condividete le valutazioni del sottoscritto, intendete porre mano al problema, oppure no? Sono certo del vostro interessamento e vi ringrazio in anticipo per la sensibilità politica che non mancherete di dimostrare, augurandovi buon lavoro e restando a vostra disposizione per ogni chiarimento.