Il Console Generale Massimo Darchini: Guardiamo con attenzione ai lavori del Lessico Etimologico Italiano e dell’italianistica di Saarbrücken. Rinnoviamo i ringraziamenti all’Università del Saarland
È stato Max Pfister (1932-2017) il fondatore del dizionario “Lessico Etimologico Italiano”, in breve LEI, la mastodontica opera scientifica che studia e spiega l’origine, la storia e lo sviluppo di ogni singola parola italiana e dialettale.
Una volta consultato il LEI, chiunque voglia sapere qualcosa sul significato e sulle origini di una qualsiasi parola italiana o dialettale, acquisisce senza esclusione alcuna tutte le possibili informazioni.
Quest’opera davvero singolare, per importanza, qualità e dimensioni, è scritta attualmente in sette centri in Germania e in Italia da più di 200 persone.
Ma il cervello che la guida, anzi i due cervelli che ne sono a capo, vivono e lavorano a Saarbrücken.
Il progetto LEI è, infatti, diretto da Elton Prifti e Wolfgang Schweickard.
Il Prof. Wolfgang Schweickard
Wolfgang Schweickard si è formato in filologia romanza presso l’Università di Magonza, dove ha conseguito il dottorato nel 1985. È uno studioso di lungo corso.
Risale, infatti, al 1993 la sua nomina a professore di Linguistica romanza all’Università di Jena, dove ha fondato il “Nuovo Istituto di Filologia Romanza” da lui diretto fino al 1995. Nel settembre 2001, è tornato all’Università del Saarland in qualità di professore ordinario di Filologia romanza.
Il Prof. Schweickard è la memoria storica del progetto LEI, che ormai è realizzato a cavallo tra due secoli.
Se fosse ancora vivo il Professor Pfister, lo potremmo incontrare con Schweickard nei giardinetti pubblici, circondati dai piccioni, a discutere sulla lingua italiana come Socrate e Platone dialogavano sulle cose della vita.
Non ci crederete ma a Schweickard piace il calcio ed è autore di un saggio sulla “Cronaca calcistica”, in cui analizza il linguaggio dei quotidiani sportivi italiani, edito da Niemeyer, Tübingen 1987.
Il Professor Elton Prifti
Elton Prifti è nato in Albania nel 1975 e ha studiato alle Università di Tirana e di Potsdam. A quest’ultima si è laureato e ha conseguito il dottorato di ricerca. L’abilitazione di ricerca l’ha invece ottenuta proprio nel Saarland.
Ha insegnato in mezza Europa, presso l’Università di Vienna, dove ha diretto per tre anni la Cattedra di Filologia Romanza e precedentemente, per sei anni, all’Università di Mannheim, come professore di linguistica romanza, all’Università di Salisburgo, alla Statale di Milano, a quella di Calabria, all’Università per Stranieri di Siena, all’Università di Potsdam e in altri atenei.
Da tre anni dirige la Cattedra di Filologia Romanza, con particolare attenzione all’italiano e al francese, presso l’Università del Saarland.
È accademico della Crusca, membro dell’Accademia delle Scienze dell’Albania, vicepresidente della Società di Linguistica Italiana e vincitore, assieme a Schweickard, del Premio Cesare Pavese 2020. Si occupa di linguistica romanza, di albanologia e balcanologia.
L’italiano, i dialetti e le lingue parlate in Italia sono al centro della sua attività scientifica. Prodotto della sua penna è la storia linguistica dell’italiano e dei dialetti italiani negli Stati Uniti d’America.
Il Prof. Prifti, a Saarbrücken è una specie di capitano di vascello sul ponte di comando che però passa buona parte del suo tempo nella sala macchine ad oleare bielle e registrare punterie.
La sua maggiore sfida organizzativa, fino ad oggi, è stato il passaggio del LEI da un progetto genuinamente analogico a uno integralmente digitale, così come l’aumento, di circa ben dieci volte del numero delle persone coinvolte alla sua redazione, tra cui molti giovani ricercatori, provenienti da tutte le parti dell’Italia.
Tutto questo avviene a Saarbrücken che è la Capitale del Saarland, il più piccolo Bundesland ad eccezione delle Città Stato, ai confini con la Francia e subito vedremo perché questo particolare geografico è così importante quando si parla della lingua italiana in questa parte della Germania.
Comunque, chi ha davanti a sé l’immagine dell’intellettuale stile Giacomo Leopardi piegato sulle “sudate carte”, dimentichi tutto.
Elton Prifti è tutta energia e forza ma sempre espresse con garbo e gentilezza.
Nel Saarland, il francese batte l’italiano 6 a 1
Ed eccoci a quel particolare geografico, di cui sopra. Quando a metà gennaio, il Console Generale d’Italia a Francoforte sul Meno, Massimo Darchini, ha visitato per la seconda volta il Saarland (che con la Renania-Palatinato, l’Assia e la Bassa Franconia, fa parte della sua circoscrizione consolare su un territorio vasto come la Svizzera), non ha potuto fare a meno di notare tutti i cartelli stradali, soprattutto quelli turistici, scritti in due lingue: in tedesco e… in francese!
Ogni nuovo arrivato deve sapere: sei praticamente già con un piede in Francia.
La Francia è in Saarland praticamente e teoricamente onnipresente.
Una presenza che è parte della politica di pace imposta da tutti i governi federali pienamente coscienti che francesi e prussiani prima, francesi e tedeschi dopo, proprio qui nel Saarland se ne sono date di santa ragione.
Per secoli, sembrava che l’occupazione preferita da tedeschi e francesi fosse quella di spararsi addosso con tutte le armi a disposizione.
Adenauer e de Gaulle, e tutti i loro successori, soprattutto Kohl e Mitterand, decisero che proprio dal Saarland dovesse partire quel segnale di fratellanza bilingue e di scambio culturale, secondo la strategia: se parlo la lingua del mio vicino di casa e ne conosco a memoria storia e cultura, più difficilmente mi verrà voglia di accopparlo.
L’università del Saarland, dove oggi tra mille difficoltà gli operatori del LEI offrono al mondo un gigante della letteratura italiana, fu fondata dai francesi e nessuno se lo scorda.
Nella Sezione di Romanistica a Saarbrücken, attualmente, tutte le sei cattedre si occupano anche, o esclusivamente, del francese e solo una, esplicitamente, anche dell’italiano. È la cattedra di Filologia Romanza, diretta da Prifti.
Nel tentativo di porre rimedio a questo squilibrio, qualche anno fa la presidenza dell’Università ha deciso di modificare il profilo della cattedra di letteratura francese, aggiungendone, nella sua nuova concezione dal 2024, anche una componente italiana. Un eccellente segnale a favore degli studi italiani nel Saarland.
Il “Capitano Prifti” spera che la cattedra, attualmente ancora vacante, sia occupata presto e di poter potenziare il motore della sua “nave Italia”, assieme ai diversi colleghi, ma soprattutto con chi avrà onore e onere nel mettersi al timone dell’importante cattedra di letteratura francese e italiana.
A Saarbrücken esiste il Ginnasio Franco-tedesco, a Saarbrücken esiste l’università franco-tedesca, a Saarbrücken si mangia la migliore Baguette della Repubblica Federale di Germania, ma non si vive di sola Baguette.
Il Console Generale Massimo Darchini al vicepresidente dell’Università Brodowski: è imminente l’arrivo della nostra lettrice d’italiano.
Ora torniamo all’enorme significato politico, oltre quello scientifico, che il LEI, il più grande dizionario al Mondo, dedicato alla lingua italiana e ai suoi dialetti, assume nel cuore dell’Europa e in una regione in cui l’amore per la cultura francese è imposto come un matrimonio d’altri tempi.
I soccorsi agli operatori della nostra cultura in questa terra, dove l’Italiano ha rischiato quotidianamente l’isolamento, sono arrivati anche con il Console Generale Darchini.
Risale al 2014 la chiusura della cattedra di filologia romanza e letteratura italiana della Professoressa Kleinert e non fu un caso che, proprio qualche anno prima, era stato soppresso il consolato italiano di prima classe nel Saarland.
Solo con grandi sforzi fu salvata la cattedra del Prof. Schweickard con il suo Lessico etimologico dall’accetta dei tagli tedeschi, copia perfetta della nostra famigerata spending review.
Il Console Generale Darchini, con la sua visita a metà gennaio all’Università del Saarland, ha voluto visibilmente dissipare ogni senso di abbandono italiano che ormai si era già diffuso in questa regione della Germania.
E Darchini non è venuto a mani vuote.
Il nostro Console (nostro nel senso che è il console italiano, italiano come noi) ha annunciato l’imminente arrivo a Saarbrücken della nuova lettrice d’Italiano, a carico del nostro Governo, presso la facoltà di romanistica dell’Ateneo saarlandese.
Il diplomatico ha ricordato che il Tricolore (quello con il rosso alla fine) sventola nuovamente a Saarbrücken, dove il Consolato Generale è presente con un proprio ufficio nei locali messi a disposizione dalla Staatszkanzlei, unico esempio di collaborazione tra MAECI e un Governo regionale a livello europeo e forse mondiale.
L’Italiano nel Saarland è allora un gigante azzoppato ma in via di guarigione?
Durante l’incontro con il Vicepresidente dell’università del Saarland Brodowski, subito dopo aver visto i docenti, i ricercatori, i dottorandi e gli studenti di italianistica, di cui oltre cento si trovano a Saarbrücken nell’ambito del progetto Erasmus, il Prof. Prifti ha caldeggiato il rafforzamento dell’insegnamento dell’italiano presso la facoltà di romanistica e dell’italianistica in generale; uno degli obiettivi è la realizzazione del corso di laurea di formazione di insegnanti di italiano alle scuole del Saarland, regione questa con una fortissima presenza italiana. È stato riferito al Console Darchini che c’è molto interesse da parte degli studenti.
Prifti ha, infatti, ricordato che gli studenti aspiranti all’insegnamento dell’italiano, al momento, devono lasciare il Saarland e cercano di studiarlo altrove.
La richiesta, in sede ufficiale espressa al vicepresidente dell’Università Brodowski, ha ottenuto un peso sicuramente maggiore giacché caldeggiata dalla presenza del nostro Console Generale.
Dopo l’incontro, Tatiana Bisanti, Massimo Darchini ed Elton Prifti tutti col calendario in mano: quando ci rivediamo?
L’appuntamento è presso il Centro di Studi Italiani, l’ultima bella invenzione all’università di Saarbrücken per dare ulteriore spazio al crescente interesse verso l’italiano con una proiezione finalmente esterna. Il Centro di Studi è diretto dal Prof. Prifti coadiuvato dall’instancabile e appassionata Dr.ssa Tatiana Bisanti, la quale, calendario alla mano, ha chiesto al Console Generale Darchini una data per inaugurare ufficialmente questo” Italienzentrum Saarland” al quale, e per non stancarvi troppo, dedicheremo un articolo a parte.
Il Console Generale d’Italia a Francoforte Massimo Darchini ha risposto di sì! “Ci vedremo sicuramente presto anche perché in Saarland trovo sempre e ovunque una bellissima accoglienza!”. E allora, arrivederci a presto Console Generale.