A poco più di sei settimane dalle elezioni federali in Germania, il tema della migrazione è diventato uno dei principali argomenti di dibattito politico, secondo l’ultimo sondaggio ARD-DeutschlandTrend. Accanto alla migrazione, la questione economica si posiziona come seconda priorità per l’elettorato, in un clima politico che vede l’SPD in difficoltà nonostante la promessa di una „rimonta“ elettorale.
Olaf Scholz e la sfida del recupero elettorale
Questo sabato, l’SPD formalizzerà la candidatura del Cancelliere Olaf Scholz per le elezioni del 23 febbraio. Dopo più di tre anni di governo, l’SPD è lontana dal risultato del 2021, quando conquistò il 25,7% dei voti, diventando la forza politica più forte. Attualmente, i sondaggi danno il partito al 15%, con un lieve aumento dell’1% rispetto a dicembre, ma ben distante dalla CDU/CSU al 31% e dall’AfD al 20%, che segna il suo miglior risultato in un anno.
I Verdi si attestano al 14%, mentre altre formazioni minori come l’alleanza di Sahra Wagenknecht (5%) e la FDP e Die Linke (entrambe al 4%) lottano per superare la soglia di rappresentanza parlamentare.
Migrazione ed economia: le priorità degli elettori
Il sondaggio evidenzia un incremento significativo dell’attenzione al tema della migrazione (+14 punti rispetto al mese precedente), con il 37% degli intervistati che lo considera una delle principali sfide politiche, al pari delle questioni economiche (34%). Seguono temi come la politica estera (14%), il clima (13%) e la giustizia sociale (11%).
Questa agenda gioca a favore della CDU/CSU, considerata competente su migrazione ed economia. Tuttavia, gli elettori mostrano insoddisfazione generale per i leader politici: Olaf Scholz raccoglie il consenso di appena un quinto degli intervistati, mentre il candidato della CDU/CSU Friedrich Merz è sceso dal 30% al 25% di gradimento in un mese.
Proposte economiche: tra tasse e incentivi
Le proposte economiche sono al centro della campagna elettorale. Il 78% degli intervistati approva l’idea di rendere esenti da tasse i compensi per gli straordinari, proposta sostenuta da CDU e FDP. Inoltre, il 71% si dichiara favorevole agli incentivi statali per le aziende che investono in Germania, mentre due terzi degli elettori appoggiano l’aumento del salario minimo a 15 euro l’ora.
Tematiche chiave: migrazione ed economia
Secondo il sondaggio, il 37% dei tedeschi ritiene che migrazione e gestione dei flussi migratori siano tra i due problemi principali da affrontare. Questo tema ha guadagnato ben 14 punti percentuali in un solo mese, superando per importanza questioni tradizionalmente centrali come la politica estera e il cambiamento climatico.
La crescente attenzione verso la migrazione è stata amplificata dal recente attentato a Magdeburgo, dove un uomo di origini saudite, residente in Germania dal 2006, ha causato sei morti e circa 300 feriti. L’episodio ha intensificato il dibattito sulla sicurezza e ha spinto i partiti a posizioni più rigide in tema di politiche migratorie.
Sul fronte economico, il 34% degli intervistati individua questo ambito come prioritario. Proposte come la detassazione degli straordinari, sostenuta da CDU e FDP, raccolgono l’appoggio del 78% dei cittadini. Anche l’aumento del salario minimo a 15 euro e gli incentivi fiscali per le imprese che investono in Germania trovano ampio consenso.
Il difficile confronto con il 2021
La situazione attuale si presenta molto diversa rispetto al 2021, quando Scholz godeva di un’ampia popolarità personale, superando i suoi rivali. Oggi solo il 20% degli elettori è soddisfatto del suo operato, mentre il candidato della CDU, Friedrich Merz, è sceso dal 30% al 25% di gradimento. Il leader più apprezzato rimane Robert Habeck dei Verdi, ma con un modesto 28%.
La scarsa popolarità dei candidati non favorisce una mobilitazione dell’elettorato. Tuttavia, il vantaggio della CDU/CSU deriva dalla percezione che il partito sia più competente su temi centrali come migrazione ed economia, cruciali per il voto imminente.
Fratture sociali e sfiducia crescente
La società tedesca appare sempre più polarizzata. Il 24% degli intervistati si sente „svantaggiato“ rispetto agli altri, una percentuale in aumento rispetto al 2018. Le differenze economiche e culturali tra gruppi sociali sono percepite come i principali ostacoli alla coesione sociale, rispettivamente dal 77% e dal 63% dei tedeschi.
Nonostante queste difficoltà, molti trovano conforto nelle relazioni personali: amicizie, famiglia e vita comunitaria continuano a rappresentare un punto fermo per la maggioranza.
Una campagna elettorale incerta
Con il passare delle settimane, la campagna elettorale tedesca sembra destinata a giocarsi sui due temi più divisivi: gestione della migrazione e rilancio dell’economia. Olaf Scholz e l’SPD dovranno affrontare non solo il peso di un elettorato insoddisfatto, ma anche una forte competizione da parte della CDU/CSU e di un’AfD in costante crescita.
Il risultato resta incerto, ma i numeri attuali suggeriscono che il cammino verso una „rimonta“ sarà più difficile rispetto al sorprendente successo del 2021.