Camera dei Deputati, 09/01/2025 - La conferenza stampa del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, organizzata dal Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti e dall'Associazione stampa parlamentare. Foto ©Gov.it

All’indomani della liberazione della giornalista Cecilia Sala, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha aperto la tradizionale conferenza di inizio anno, organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dall’Associazione stampa parlamentare. Con una durata di poco meno di tre ore e oltre 40 domande poste dai giornalisti, l’incontro ha offerto una panoramica a tutto campo su questioni di politica interna e internazionale.

La liberazione di Cecilia Sala e la protezione dei giornalisti

Meloni ha definito la liberazione di Cecilia Sala “una bella giornata per l’Italia intera”, sottolineando la complessità del caso e il lavoro di squadra che ha coinvolto il sottosegretario Alfredo Mantovano, l’intelligence, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani e il corpo diplomatico. Ha poi annunciato un’iniziativa per migliorare la protezione dei giornalisti, con un incontro tra i vertici della stampa per definire strumenti e regole di ingaggio.

Dimissioni di Elisabetta Belloni e nomine strategiche

Sul fronte delle dimissioni di Elisabetta Belloni dalla direzione del DIS, Meloni ha smentito le ricostruzioni mediatiche. Belloni avrebbe deciso di anticipare la scadenza naturale dell’incarico per evitare pressioni legate alle nuove nomine, ribadendo la stima personale nei confronti dell’ambasciatrice. La nomina del prefetto Vittorio Rizzi come suo successore sarà ratificata nel prossimo Consiglio dei Ministri.

Rapporti con gli USA e Elon Musk

Meloni ha definito “solido” il rapporto tra Italia e Stati Uniti, rafforzato dal suo incontro a Mar-a-Lago con Donald Trump. Ha poi commentato il ruolo di Elon Musk, sottolineando che esprimere opinioni non è un’ingerenza politica e distinguendo il suo operato da quello di George Soros, accusato di finanziare attività politiche in altri Paesi.

Piano Mattei e politica internazionale

Il Piano Mattei – cuore della strategia italiana per l’Africa – è stato definito da Meloni come un modello di cooperazione concreta e ambiziosa. Per il 2025, l’obiettivo è europeizzare il Piano e ampliarne il raggio d’azione a Paesi come Angola, Ghana e Tanzania. Sul fronte ucraino, Meloni ha ribadito il sostegno a Kiev per una pace giusta, mentre sulla crisi a Gaza ha confermato l’impegno umanitario italiano e l’appello al cessate il fuoco.

Centri migranti in Albania e riforme interne

Meloni ha difeso la scelta dei centri migranti in Albania, ritenendola conforme al nuovo Patto immigrazione e asilo dell’UE. Sul piano delle riforme, ha espresso fiducia nell’approvazione di Premierato e riforma della giustizia, entrambe soggette a referendum. Ha escluso invece modifiche alla legge sulla cittadinanza, puntando piuttosto a velocizzarne i processi burocratici.

Economia, tasse e crisi industriali

Tra i temi affrontati, la Premier ha sottolineato il record dell’Italia come quarto Paese esportatore al mondo e ha promesso segnali concreti al ceto medio sul fronte fiscale, pur lamentando la scarsità di risorse. Ha ribadito la stabilità del Governo, escludendo rimpasti e difendendo le scelte sui Ministri Salvini e Santanchè.

Politico e il ruolo dell’Italia in Europa

Eletta “persona più potente d’Europa” da Politico, Meloni ha commentato il riconoscimento con una citazione dell’Uomo Ragno: “A un grande potere corrispondono grandi responsabilità”. Ha poi ribadito il suo approccio pragmatico e l’impegno a rafforzare il ruolo dell’Europa nel contesto globale.

Con una chiusura che ha toccato temi di rilievo internazionale e riforme interne, Meloni ha confermato la sua visione di un’Italia protagonista e stabile, pronta ad affrontare le sfide del 2025 con una strategia chiara e ambiziosa.