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Germania – Le nuove tecnologie negli immobili sollevano dubbi sulla privacy

Vonovia è una delle più grandi società immobiliari residenziali in Europa, con sede a Bochum, in Germania. La società gestisce centinaia di migliaia di immobili residenziali in Germania, Austria e Svezia, offrendo alloggi a lungo termine a milioni di inquilini. Vonovia si occupa non solo dell’affitto di proprietà, ma anche della manutenzione, della modernizzazione e dei servizi legati agli immobili, puntando a migliorare l’efficienza energetica e la sostenibilità delle sue abitazioni.

Di recente, la società ha annunciato l’installazione di nuovi rilevatori di fumo nelle sue proprietà, ma questi dispositivi avanzati fanno molto di più che rilevare fumo e incendi. Equipaggiati con sensori per monitorare temperatura e umidità, questi rilevatori permettono ai proprietari di raccogliere dati potenzialmente utili, ma anche controversi, per valutare la manutenzione degli ambienti e la gestione della casa da parte dei residenti. Questa iniziativa ha suscitato numerose polemiche: mentre Vonovia sostiene che l’obiettivo sia migliorare la sicurezza e la qualità delle abitazioni, gli inquilini temono che i nuovi rilevatori possano rappresentare un’invasione della loro privacy.

Un rilevatore di fumo o un dispositivo di sorveglianza?

Secondo le recenti dichiarazioni e le informazioni disponibili sul sito del produttore Techem, il rilevatore di fumo “Multisensorplus” è in grado di rilevare non solo fumo, ma anche temperatura e umidità. Questi parametri sono utili ai proprietari per monitorare problemi come l’accumulo di umidità e la formazione di muffa, che potrebbero derivare da una ventilazione inadeguata da parte dell’inquilino. Tuttavia, questo monitoraggio costante è visto come un’invasione della privacy, poiché permette ai proprietari di raccogliere dati sull’abitazione e sul comportamento del locatario, sollevando preoccupazioni su un potenziale abuso di sorveglianza.

Condivisione dei dati e implicazioni per la privacy

Il dispositivo invia i dati a una centralina all’interno dell’edificio, dalla quale è possibile trasferirli al server di Techem, ma solo previo consenso del locatario. Tuttavia, persino con queste restrizioni, i dati possono essere trasmessi ogni ora alla centralina di controllo, sollevando interrogativi su chi realmente gestisce e ha accesso a queste informazioni.

Per rispondere alle critiche, Vonovia ha dichiarato che, in futuro, i rilevatori saranno installati con la funzione di trasmissione dei dati disattivata. Resta da vedere se questa impostazione potrà essere riattivata e quale sarà la destinazione finale dei dati raccolti.

Questioni legali e diritti dei locatari

Dal punto di vista giuridico, i rilevatori di fumo rientrano nelle misure di modernizzazione consentite dal Codice Civile Tedesco (BGB) per migliorare le condizioni abitative e tutelare la sicurezza degli inquilini. Tuttavia, la raccolta di dati su umidità e temperatura non è stata considerata essenziale per garantire la sicurezza antincendio. La protezione della privacy e i diritti dei locatari prevalgono, e molti esperti legali sottolineano l’importanza di non firmare consensi per il trasferimento di dati senza aver valutato attentamente i rischi.

I costi aggiuntivi e l’aumento del canone

Oltre alle preoccupazioni per la privacy, Vonovia ha previsto un costo aggiuntivo di circa 5 euro al mese per il servizio di monitoraggio. Questo ha provocato ulteriore indignazione, poiché molti locatari ritengono che un costo così alto sia ingiustificato per un dispositivo che, secondo loro, dovrebbe limitarsi a rilevare il fumo.

In sintesi, questi nuovi rilevatori di fumo, seppur privi di microfoni o telecamere, possono monitorare vari parametri ambientali che possono rivelare informazioni sul comportamento dei residenti. Quello che consigliano il Mieterbund e gli avvocati ai locatari è di opporsi all’installazione e di non fornire il proprio consenso alla raccolta dei dati, soprattutto se ritengono che la loro privacy sia minacciata. In caso di necessità, è possibile consultare un avvocato specializzato in diritti dei locatari o questioni di privacy per valutare se i propri diritti sono rispettati e per opporsi all’installazione o all’addebito dei costi aggiuntivi.