La Piazza sortisce il suo effetto, è accogliente, elegante e suggestiva. È la piazza, ideata dall’architetto Stefano Boeri, per il Padiglione Italia, ospite d’onore alla 76esima Fiera del Libro di Francoforte. Una piazza rettangolare circondata da un portico di colonne e pilastri in fogge differenti come siamo abituati a vedere nelle chiese italiane, nei resti dei templi della Magna Grecia o di Roma antica. La piazza, ha detto Boeri ai giornalisti presenti, è luogo culturale, perché le piazze d’Italia sono raffigurate nei dipinti, sono la scenografia di moltissimo cinema italiano di ieri e di oggi; la piazza è anche il luogo che rappresenta la solidità delle istituzioni cittadine. Luogo di aggregazione, la piazza è il luogo dove tutto può accadere, luogo di incontro e di libertà. E in questa Fiera del libro, dove l’Italia è per la seconda volta ospite d’onore, si incontrano autori e autrici a parlare con il pubblico.

Lo spazio della piazza è ribassato di due gradini rispetto al portico, effetto dinamico che la rende più accogliente. Al centro un guanto a mosaico dorato, una mano aperta che si offre e non nasconde nulla di pericoloso.


Italia, ospite d’onore alla 76° Fiera del Libro di Francoforte – Appuntamenti dentro e fuori l’area fieristica

Il programma completo alla Fiera giorno per giorno

Buchmesse 2024 Gastland Italien / Deutsch-Italienische Vereinigung e.V. (div-web.de)


Sui due lati corti della piazza si apre da una parte la sala del Caffè letterario che nei prossimi giorni ospiterà conversazioni con decine di autori e autrici; sull’altro lato corto, un’Altro palcoscenico per incontri letterari e un pianoforte a coda per i momenti musicali; sulla parete retrostante, i ritratti fotografici di scrittori e scrittori del Novecento. „Radici nel futuro“ è il motto dell’Italia, ospite d’onore per la seconda volta alla Fiera del libro di Francoforte, la prima fu ben 36 anni fa. Passato, presente e futuro, si ritrovano negli spazi intorno al portico, sui lati lunghi, la stanza verde, una sorta di libreria con i titoli italiani presenti alla fiera, la stanza rosso carminio dedicata ad Aldo Manuzio, grande e innovativo editore veneziano del Rinascimento, e uno spettacolare viaggio virtuale nella laguna di Venezia con riproduzioni in 3D della mappa della laguna e delle sue isole, di documenti storici, di dipinti. C’è inoltre la stanza per i 500 anni (nel 2027) della morte di Niccolò Machiavelli; quella che ospita affreschi di Pompei, e il talento di giovani disegnatori contemporanei, e infine, la presentazione di Gorizia e Nova Gorica, capitale della cultura 2025.

Nel tardo pomeriggio c’è stata la cerimonia di apertura della Fiera del Libro di Francoforte 2024 e del Padiglione Italia Ospite d’Onore oggi (15 ottobre, ore 17:00) con il fisico e scrittore Carlo Rovelli, la scrittrice Susanna Tamaro e il filosofo Stefano Zecchi che condivideranno le loro visioni di letteratura, scienza e filosofia. Presenti le autorità tedesche e italiane, tra cui il Ministro di Stato tedesco per la Cultura, Claudia Roth, e il Ministro italiano della Cultura, Alessandro Giuli.

Fiera del Libro di Francoforte 2024

Stamattina ha aperto la conferenza stampa di presentazione della Buchmesse 2024 (15.10), Karin Schmidt-Friderichs, Presidente dell’Associazione tedesca degli Editori e dei Librai: la Fiera è luogo, agorà di scambio di opinioni, di rispetto, di scambio dialettico. è lo spazio della democrazia vissuta, ha detto. I libri sono fondamentali, ha proseguito, perché aiutano a formare opinioni, a comprendere la realtà, e ciò è la premessa per la partecipazione democratica e la tenuta della società. Su intelligenza artificiale, la fiera dedicherà otto eventi, occorrono regole, l’UE ha fatto un primo passo qualche mese fa, ma ha detto Schmidt-Friderichs, non basta, perché bisogna proteggere i diritti di autori e autrici, affinché la AI non significhi licenza ad appropriarsi indebitamente di contenuti altrui. Il direttore della Buchmesse Juergen Boos ha dato rilievo al programma politico culturale della fiera, il Frankfurt Calling. La Buchmesse, la più importante fiera del libro al mondo per il suo valore commerciale, di acquisto e vendita di licenze di stampa, di traduzioni, di pubblicazione è tale perché è un luogo di libertà e di libertà di pubblicazione. Quest’anno per la volta c’è uno spazio di 8.000 metri quadrati dedicato al New Adult, la letteratura che in tutto il mondo leggono i giovani. È uno spazio tipo convention perché il New Adult, che comprende i generi Romance, Fantasy ha un seguito di lettrici e lettori che sono dei veri e propri fan; usano i social, Tiktok, Instagram, per scambiarsi consigli sui libri. È una tendenza che si registra in tutto il mondo e che rappresenta una fetta di mercato non indifferente. Boos ha poi invitato poi a scoprire le novità che porta l’Italia, quella Italia moderna e giovane, fatta anche di tante autrici di valore, cita una fra tutte Igiaba Scego, di genitori somali, che indaga il rapporto fra cultura di appartenenza e quella di origine. Ha infine sottolineato la sinergia con la Fiera del libro per ragazzi di Bologna, la più importante al mondo.

Nelle parole di Boos e Schmidt-Friderichs è stata ribadita la Fiera come luogo aperto di idee in un mondo polarizzato, di guerre, di fake news, di negazione dei diritti fondamentali; di tutto questo la Buchmesse è la piazza dove si riafferma il discorso, il rispetto reciproco. Queste sottolineature hanno trovato voce emozionante nell’intervento della scrittrice turca Elif Shafak: abbiamo tutti paura, in tutto il mondo, ha detto. Alcuni decenni fa, con la caduta del muro di Berlino, vivevamo una sensazione di ottimismo nel mondo. Ma il tempo non ha un’andatura rettilinea, ha detto Shafak, ma circolare e sembra di tornare indietro. Che cosa può fare chi scrive e racconta storie? La dimensione digitale, dei social, ci dà l’illusione di conoscere, ma non abbiamo tempo di assorbire, di sentire, ciò che viviamo e ci circonda. Abbiamo bisogno di intelligenza emotiva e di empatia. Story telling, raccontare storie è conservare la memoria, è restituire la dignità dove questa è stata spezzata. La letterature è un atto di resistenza e di speranza. È raccontare la storia, attraverso un lavoro „archeologico“ di scavo nelle storie di donne, di uomini, non dei potenti. La letteratura mantiene viva la solidarietà, la pace, la dignità e l’empatia.

Un lungo applauso, infiene, ha salutato l’intervento di Elif Shafak, un intervento toccante, ha detto Juergen Boos, anche per molti in sala.

Le foto sono di ©PCB