Non sembra vero, ma il mandato di scarsi 4 anni di Massimiliano Lagi alla guida del Consolato di Stoccarda è ormai terminato.
Essendo giunto nel capoluogo svevo-badense il 10 settembre 2020, in piena pandemia, il giovane intraprendente diplomatico fiorentino non ha potuto fruire di un tempo di ambientamento. Anzi, ha dovuto fare subito i conti con le innumerevoli emergenze quotidiane riguardanti la gestione del personale, l’erogazione dei servizi indispensabili, l’avvio del rilascio della nuova carta d’identità elettronica che ancora oggi provoca rabbia, pubbliche insoddisfazioni e lamentale per i sensibili ritardi di emissione (fino ad 8 mesi di attesa).
Abituato a ritmi di lavoro serrati, Lagi non si è trincerato dietro alle necessarie restrizioni, imposte dalla tutela igienico-sanitaria del Covid, ma ha costantemente cercato soluzioni, coinvolgendo il Comites, gli enti e le associazioni operanti sul vasto territorio della circoscrizione consolare che si estende dal Lago di Costanza fino ai confini dell’Assia e della Renania-Palatinato.
Solo dopo la pandemia ha potuto allacciare rapporti anche col mondo politico ed istituzionale locale con cui un Console è tenuto ad intrattenere al fine di creare sinergie volte a facilitare la cooperazione fra paesi in diversi settori ed ambiti della vita pubblica e della cooperazione economica e commerciale, nel nostro caso fra l’Italia ed il Baden-Württemberg.
Per onore del vero va inoltre ricordato che sulle spalle del personale del Consolato è stato caricato l’enorme peso organizzativo delle elezioni del Comites, del Parlamento nazionale italiano e del Parlamento Europeo.
In procinto di rientro a Roma il 51enne diplomatico e podista Lagi mette nella sua valigia un’importante esperienza professionale ed umana acquisita nei quasi 4 anni d’intensa attività in terra tedesca:
Intanto metto in valigia il ricordo di un territorio e della sua gente, che sinora ha saputo ben coniugare sviluppo industriale, innovazione e ambiente. A questa alta qualità della vita contribuiscono certamente anche i circa 200.000 connazionali residenti nella circoscrizione, cosa peraltro riconosciuta ampiamente a livello politico locale e statale. Metto in valigia anche grande passione degli amici tedeschi per l’Italia e la stima che hanno per la nostra cultura e il modo divere. Questa predisposizione ha costituito per me una chiave eccezionale nei rapporti con gli interlocutori e al tempo stesso un forte incentivo a lavorare per intensificarla e per confermare l’alto apprezzamento che la popolazione qui ha per tutto ciò che è italiano.
Infine, sto mettendo in valigia le tantissime storie personali e famigliari di coloro che, decenni fa o anche recentemente, si sono messi in gioco ed hanno scommesso sul futuro proprio e delle proprie famiglie, trasferendosi in questo Land e cogliendo con determinazione le opportunità offerte loro.
Dal punto di vista professionale, poi, è stata per me una sfida notevole, davvero complessa, che sono molto contento di avere accettato e che mi ha insegnato molto.
Che cosa ha caratterizzato la Sua missione nei rapporti con il mondo politico, istituzionale ed economico-commerciale fra il Baden-Württemberg e l’Italia?
Direi che ho riscontrato grande disponibilità e voglia di approfondire ulteriormente i legami con l’Italia, che è considerata qui un partner “naturale”, affidabile e con il quale si possono concretizzare progetti molto rilevanti e sostenibili. Dovunque sono andato ho trovato interlocutori molto attenti a quello che l’Italia ha da dire e da offrire.
Non meno importante è la diffusione della lingua e cultura italiana nel mondo locale attraverso l’Ufficio Scuola, l’Istituto Italiano di cultura, enti ed associazioni. Che riscontro ha avuto nel Suo quadriennio di mandato?
La Germania è notoriamente un Paese dalla grande passione per la cultura italiana, che conosce molto bene ed apprezza enormemente. L’Istituto Italiano di Cultura (IIC) a Stoccarda sta svolgendo, in particolare dall’arrivo del Direttore Restuccia nel 2021, un grande lavoro di promozione e valorizzazione, in sinergia con la rete diplomatico-consolare, con le associazioni della collettività e con i partner tedeschi, istituzionali e non. Un esempio è la mostra su Modigliani terminata da pochi mesi, che ha visto lavorare in un’ottica di sistema Ambasciata, Consolato Generale, IIC, Staatsgalerie e istituzioni locali, ma ricordo con piacere anche la collaborazione con l’Archivio di Stato del Land Baden-Württemberg.
Per quanto riguarda l’apprendimento della lingua italiana nelle scuole locali tedesche l’Ufficio Scuola del Consolato Generale e l’Ente IAL-CISL stanno continuando l’importante attività nella circoscrizione a favore di migliaia di studenti e studentesse.
Che progettualità ha riscontrato nei rapporti bilaterali fra la Lombardia ed il Baden-Württemberg nel quadro dei 4 Motori per l’Economia che comprende altre due regioni a trazione europea: Alpe Rodano (Francia) e Catalogna (Spagna)?
Il Baden-Württemberg ha lavorato molto e molto bene per riavviare l’attività dell’Associazione dei 4 Motori per l’Europa dopo il periodo della pandemia, in particolare con la Regione Lombardia, alla quale ha passato il testimone della Presidenza lo scorso aprile. In termini di progettualità, i partner hanno in corso tavoli di lavoro e progetti su sviluppo economico, mobilità sostenibile, formazione, salute, agricoltura, ambiente. Il programma di presidenza della Regione Lombardia include anche temi quali l’Intelligenza Artificiale, il settore IT e l’uso commerciale dello spazio.
In ambito diplomatico Stoccarda ha la nomea di essere una sede molto difficile. È veramente così?
Gestire o lavorare in una Sede nella cui circoscrizione risiedono circa 200.000 connazionali non è, come si può ben comprendere, un compito facile. Il lavoro è tanto, come del resto lo è per i colleghi e per il personale di tutta la rete diplomatico-consolare in Germania. Il Consolato Generale a Stoccarda è il quinto nel mondo per numero di connazionali residenti, il primo nell’Unione Europea.
Ovviamente la domanda di servizi è molto alta. Detto questo, io posso fare stato di un personale molto dedicato, di un Istituto Italiano di Cultura estremamente attivo, di un’ottima collaborazione e dialogo con il Com.It.Es. e con l’Ente Gestore/Promotore IAL-CISL nonché di un intenso coordinamento assicurato dall’Ambasciata a Berlino, tutti elementi essenziali per un buon lavoro di sistema cosa che non è affatto scontata in una sede, grande o piccola, disagiata o meno, che sia.
Il cruccio principale sono i servizi ai 200.000 connazionali dislocati su un territorio che si estende da Wertheim a Friedrichshafen e da Ulm a Baden-Baden. Perché non si riesce ad impiegare più personale anche a contratto locale?
Posso assicurare che vi è un notevole impegno congiunto con l’Ambasciata d’Italia a Berlino e con le competenti Direzioni Generali del Ministero per reperire le risorse umane necessarie per l’erogazione dei servizi da parte di questa Sede. In questi ultimi anni si sono svolti concorsi per personale a contratto, si è lavorato (e lo si sta facendo tuttora) per l’invio di ulteriore personale di ruolo e si sono svolte diverse missioni temporanee dal Ministero (ad esempio, ma non solo, in occasione di eventi elettorali).
Le lamentale più forti riguardano gli appuntamenti per l’emissione della Carta d’identità elettronica (CIE) e del passaporto. Dove si inceppa la macchina burocratica per l’emissione di un importante documento di riconoscimento, obbligatorio per ogni cittadino e per di più in uno Stato diverso da quello di origine?
La richiesta di CIE è in effetti enormemente aumentata. Non aiuta il fatto che i Comuni non rilascino le CIE per i residenti iscritti all’AIRE, cosa prima possibile e che poteva costituire un canale alternativo per i connazionali. È però da sottolineare che il numero di CIE rilasciate da questo Consolato Generale nel 2023 (oltre 10.300) è più che raddoppiato rispetto a quello di carte di identità cartacee prodotte nel periodo pre-pandemia (4800 circa nel 2019), e si registra un incremento anche del numero di passaporti rilasciati rispetto agli anni precedenti. Nei primi 5 mesi di quest’anno abbiamo rilasciato oltre 5.400 CIE, contro le circa 4800 di tutto il 2019. Stiamo rilasciando oltre un migliaio di passaporti e un migliaio di CIE al mese! Questa è l’unica strada efficace per ridurre i tempi di attesa e l’abbiamo imboccata.
In sintesi: il personale del Consolato Generale ce la sta mettendo tutta!
Dopo i Suoi due anni di rientro a Roma pensa di tornare in Germania come ha fatto il Suo predecessore Massimo Darchini, ora Console Generale a Francoforte?
Non so quanto la mia famiglia ed io resteremo a Roma e fare previsioni per il futuro non è facile, anche perché nel corso della carriera spesso si colgono occasioni inaspettate. Non ho mai escluso “a priori“ alcuna sede e non lo farò certamente con la Germania. Ma una cosa che mi ha sempre motivato è la curiosità di vivere in realtà diverse da quella a cui sono abituato e dunque il ventaglio di opzioni rimane aperto a tutto il mondo.
Ha qualche rimpianto o rammarico per progetti che non è riuscito a realizzare?
Si vorrebbe sempre realizzare di più, ma sinceramente non ho particolari rimpianti o rammarico. Piuttosto cerco di tirare fuori qualche lezione per il futuro da quello che ho fatto o non sono riuscito a fare. Lascio l’incarico con la coscienza di avere lavorato intensamente alla realizzazione di tanti progetti, ma un Consolato serve una collettività viva, le cui necessità non finiscono mai. Dunque, anche il lavoro non finisce mai e i progetti da realizzare sono innumerevoli.
Concludendo, vorrei ringraziare di questa occasione offertami dal Corriere d’Italia e sottolineare che la collettività italiana rappresenta quotidianamente il nostro Paese in questa terra con il proprio modo di vivere, nel lavoro, nella partecipazione alla società tedesca. Vorrei infine cogliere questa occasione per salutare con affetto le connazionali e i connazionali ed augurare loro di realizzare i loro progetti e sogni che hanno nel proprio cassetto e di essere sempre più un ponte che unisce Italia e Germania in quanto protagonisti dell’integrazione europea.
Buon rientro dunque a Massimiliano Lagi e Buon lavoro alla 46enne salernitana Laura Lamia, prima donna alla guida del Consolato Generale d’Italia in Stoccarda.