Come ha vissuto il convegno una partecipante, Mary Condotta, presidente C.P. di Francoforte Centro
Ho trascorso il primo fine settimana di luglio a Stoccarda nella Christkönigshaus al Convegno dei Laici. organizzato dall’ufficio UDEP della Delegazione MCI Germania. Paola Colombo, responsabile dell’UDEP, ha introdotto i temi del Convegno e ha moderato l’evento. Non conoscevo i relatori ed ero curiosa di sentire le loro relazioni sul tema sinodalità, declinata in comunione, partecipazione e missione. Erano: don Jean Bonane della comunità Santissimi Cuori di Gesù e di Maria di Leonberg, Samuel Benedetto Alba dalla comunità Maria SS. delle Grazie di Calw e Sonia Cussigh dalla comunità San Martino di Stoccarda-Bad Cannstatt. Dopo aver ascoltato i relatori, ci siamo divisi in tre gruppi ed abbiamo trattato i tre temi “comunione”, “partecipazione” e “missione” individualmente, scegliendo a nostra volta un portavoce per la presentazione dei nostri pensieri all’assemblea.
Il Convegno si è concluso la domenica con la relazione finale, affidata ad Antonio Autiero, professore emerito di teologia morale, Università di Münster, che ha tirato le fila dei tanti pensieri confluiti nel dibattito durante tutto il sabato. Lui ha fatto notare che la lettura delle tre figure (comunione, partecipazione e missione) in termini di mera rappresentazione del profilo religioso spirituale e di condotta di vita dei fedeli è una lettura parziale che non basta per comprendere queste tre categorie alla luce della sinodalità. “In realtà, proprio in riferimento alla categoria di Sinodo (non come evento ma come processo) esse assumono la funzione di esprimere le linee portanti di un disegno ecclesiologico originario”, ha detto il prof. Autiero.
In effetti il Convegno dei Laici è un incontro di formazione per approfondire il senso di appartenenza alla comunità cristiana e rendere concreto e vivo quel principio di corresponsabilità tra laici e presbiteri per la crescita del popolo di Dio che è la Chiesa.
Il Convegno aveva come titolo: Allarga lo spazio della tua tenda e non è uno slogan per attirare l’attenzione. Il versetto fa parte del libro di Isaia dell’Antico Testamento e dice: “Amplia lo spazio della tua tenda, stendi le tende di tua dimora, non trattenerti, allunga le tue funi e rafforza i tuoi picchetti.” È la metafora che invita il popolo di Dio a espandere i propri orizzonti, ad allargare le prospettive e ad accogliere nuove possibilità e opportunità. Nella metafora della tenda, si suggerisce di aumentare lo spazio disponibile, rendendo la dimora più grande e, allo stesso tempo, di assicurarsi che sia ben ancorata e solida, pronta ad affrontare le sfide che possono presentarsi. Questo Convegno mi ha stimolato a seguire un invito antichissimo e sono grata agli organizzatori per averci chiamato a riflettere su di esso. L’invito è un richiamo alla fede e alla speranza, incoraggiando il popolo di Dio a credere nella provvidenza e nella guida di Dio nelle loro vite. Il passaggio esorta a non avere paura di abbracciare il nuovo, a essere aperti al cambiamento e alla crescita, sapendo che Dio è con noi e ci sostiene nel nostro cammino. Personalmente ho vissuto questa atmosfera durante i due giorni del Convegno. Invito tutti i lettori/le lettrici del Corriere d’Italia a non perdere le occasioni di confronto e scambio che la Delegazione MCI ci offre. Concludo ricordando che papa Francesco ha spesso sottolineato l’importanza della sinodalità all’interno della Chiesa cattolica durante il suo pontificato. Ha cercato di promuovere un modo di governare e di prendere decisioni che coinvolgano tutti i membri della Chiesa, valorizzando il ruolo dei fedeli laici e ascoltando le loro voci. Questo approccio è in linea con la sua visione di una Chiesa più aperta, inclusiva e attenta alle esigenze delle persone.
Papa Francesco ha avuto occasione di parlare di sinodalità in varie occasioni, sia durante i sinodi che si sono svolti durante il suo pontificato, sia in altre dichiarazioni e discorsi.
Un esempio significativo è il Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia, svoltosi nel 2014 e 2015, che ha promosso un’ampia consultazione all’interno della Chiesa su questioni riguardanti la famiglia e i temi connessi. L’altro esempio è il sinodo sulla sinodalità in corso. Il Papa ha anche sottolineato l’importanza di ascoltare il popolo di Dio, includendo la voce dei fedeli, dei sacerdoti e delle comunità locali nelle decisioni ecclesiali. Incoraggia una cultura del dialogo e del discernimento, auspicando che questo possa aiutare la Chiesa a rispondere meglio alle sfide del mondo contemporaneo.
La sinodalità, natura stessa della Chiesa, è al centro del suo pontificato e, di conseguenza, per renderla più attenta, vicina e attiva alle esigenze dei fedeli, papa Francesco invita tutti i membri della comunità ecclesiale a lavorare insieme in uno spirito di ascolto e discernimento condiviso.