Domenica 4 settembre con una celebrazione in piazza San Pietro sotto una pioggia battente e alla presenza di 25.000 fedeli papa Giovanni Paolo I è stato proclamato beato. “Il papa del sorriso” che aveva conquistato tutti, anche chi era piccola come me in quel 1978, se lo ricorda molto bene; tutti lo abbiamo pianto alla sua morte, dopo soli 33 giorni di pontificato. Aveva scelto un nome che raccoglieva l’eredità dei suoi due predecessori. Nell’omelia papa Francesco ha detto che papa Luciani “ha incarnato la povertà del discepolo, che non è solo distaccarsi dai beni materiali, ma soprattutto vincere la tentazione di mettere il proprio io al centro e cercare la propria gloria. Al contrario, seguendo l’esempio di Gesù, è stato pastore mite e umile”.
In un altro passaggio dell’omelia Francesco ha sottolineato che il beato Giovanni Paolo I ha trasmesso “la bontà del Signore. È una bella Chiesa con il volto lieto, che non chiude mai le porte, che non inasprisce i cuori, che non si lamenta e non cova risentimento, non è arrabbiata e insofferente, non si presenta in modo arcigno, non soffre di nostalgie del passato”.
Nato nel 1912 in provincia di Belluno, Albino Luciani salì al soglio pontificio il 26 agosto 1978 e morì il 28 settembre dello stesso anno. Fu consacrato vescovo di Vittorio Veneto da papa Giovanni XXIII nel 1958, nel 1969 papa Paolo VI lo nominò patriarca di Venezia.
Il beato Giovanni Paolo I sarà celebrato ogni anno nei luoghi e secondo le regole stabilite dal diritto il 26 agosto. (Udep)