GERMANIA – Ai nastri di partenza i nuovi Comites di Stoccarda e Friburgo
Dopo le prime Assemblee costitutive, in questi giorni gli 11 Comites, eletti in Germania per il prossimo quinquennio, hanno iniziato le fase di preriscaldamento definendo i preventivi di spesa, necessari per la gestione ordinaria e per la realizzazione di progetti nel corso del 2022. Come per la stragrande maggioranza dei neo-eletti, anche per il Presidente di Stoccarda, Gino Bucci e per l’omologo di Friburgo, Andrea Gatti, comincia una nuova stagione di sfide.
Luigi Bucci, nato a Stoccarda nel 1971, è padre di due figlie e Operation Manager presso una multinazionale. Da 30 anni è attivo in Consigli di Missione cattolica e di parrocchie tedesche, nonché in gruppi di animazione. Ha già esperienza di Comites essendo stato membro alla fine degli anni ’90 e per alcuni mesi della passata legislatura.
Andrea Gatti, classe 1955 e milanese di nascita, è laureato in spettacolo e specializzato come liutaio e conservatore. Vanta una quarantennale carriera nella scuola ricoprendo gradualmente incarichi di direttore didattico, dirigente scolastico anche presso il nostro Consolato di Friburgo in Brisgovia (Sud Baden) e concluso la sua carriera con incarichi ispettivi. Oggi Gatti è attivo nel mondo del rafting e canoa di cui è anche formatore della federazione italiana e tecnico di quella albanese.
Sia Bucci (a capo di un grande Comites con 18 membri appartenenti a tre liste) che Gatti (espresso da un’unica lista) hanno un mandato davanti a sé con un pesante fardello sulle spalle costituito da una bassissima partecipazione di connazionali al voto, al di sotto del 2%.
Bucci: Quando gli elettori non si recano a votare è sempre una cosa negativa, più che sminuire la rappresentanza, hanno evidenziato la mancanza di fiducia verso le istituzioni. Ormai è un trend. La gente è delusa. L’1,33% degli aventi diritto hanno votato per i Comites, praticamente un fallimento. Sicuramente questo risultato ha sminuito il ruolo della rappresentanza. Tocca però a noi ora far ricredere gli elettori che hanno sbagliato a non votare. Naturalmente la pandemia e la burocrazia hanno influito molto sulla partecipazione.
Gatti: Ovviamente sì, il peso è sempre proporzionale ai numeri, anche se non è l’unico criterio. Tuttavia le autorità tedesche sono sempre contente poter avere un interlocutore con una veste istituzionale che rappresenti, bene o male, una intera comunità. In questo pesano però non solo i numeri, ma la qualità delle proposte, la fattibilità e la voglia di collaborare al di là delle dichiarazioni.
Che peso hanno le eredità dei predecessori Tommaso Conte e Michele Di Leo?
Bucci: Ho avuto la fortuna e l’onore di collaborare con Tommaso Conte per molti anni e per tanti lo faremo ancora. Col trascorrere del tempo è nata una forte e solida amicizia. Non sarò all’altezza della sua trentennale esperienza, ma con l’aiuto dei consiglieri Comites cercherò di portare avanti le sue idee con la sua tenacia nei migliori dei modi. Con le nuove elezioni nel Comites di Stoccarda c’è stato un ricambio generazionale. Tommaso Conte ha fatto tanto per la Comunità del BW e non solo. Non dimentichiamo la sua opera nell’Intercomites di cui ne era il Coordinatore. Al CGIE come membro di Presidenza si è fatto sentire e ha lottato per i nostri connazionali. Ripetere le sue imprese è impossibile; continuare le sue battaglie deve diventare un dovere.
Gatti: Nessuna eredità, di fatto. Il Cav. Di Leo, deceduto la primavera scorsa, era una persona eccezionale. Ha speso tutta la sua vita per i connazionali e ha lasciato una gestione ordinaria a posto, ma era ormai da solo e la situazione pandemica ha fatto il resto. Abbiamo trovato un solo progetto attivo; ma di fatto ripartiamo da pressoché da zero. La vecchia generazione si è esaurita e non è stata capace di formare e far crescere un ricambio. È stata più attenta alla conflittualità interna che alla proiezione esterna. Conosco la realtà di Friburgo da quasi vent’anni, ma al “largo ai giovani” non è seguito niente. Anche nel campo degli enti e delle associazioni siamo al lumicino e, soprattutto, non esiste sistema o coordinamento. Alle volte è comunque meglio e meno faticoso ripartire così che dover spendere un mare di energie per correggere prassi consolidate che non hanno prodotto risultati.
Con quale spirito ci si appresta ad operare per la collettività?
Bucci: C’è tanta voglia e tanto entusiasmo. Il 95% dei membri sono stati eletti per la prima volta al Comites. Le problematiche dei connazionali sono tante e conosciute. L’auspicio è di risolvere le varie problematiche che affliggono i nostri connazionali e di rendere il lavoro del Comites il più trasparente possibile. Dobbiamo sicuramente dare tempo a tutti i consiglieri e lasciarli lavorare, senza mettere loro ansia o pressioni di ogni tipo. Sappiamo che le aspettative sono alte e molte, e che siamo sorvegliati speciali.
Gatti: Anche a Friburgo il nuovo Comites, con una sola eccezione, è composto da persone nuove. Tutti sono estranei a organizzazioni o enti, molti non avevano grandi informazioni sui Comites e hanno accettato di partecipare portando esperienze e competenze personali. Il livello di coscienza e competenza è alto. Con questa squadra sono fortemente motivato e convinto di creare un vero sistema di servizi, eventi e iniziative. Entusiasmo e un pizzico di curiosità per vedere fin dove riusciremo ad arrivare danno il tono al mio e al nostro lavoro.
Al di là dei proclami del programma elettorale, quali sono gli aspetti e problematiche che dovranno caratterizzare l’azione politica del locale Comites in questo primo semestre dell’anno?
Bucci: Speriamo di uscire al più presto fuori da questa pandemia. Capire quali sono le cause di queste lunghe attese per i rinnovi dei vari documenti. Comunicare con l’Amministrazione consolare e cercare di snellire e semplificare l’iter. Potenziare i corsi gratuiti di lingua italiana; coinvolgere le associazioni e crearne una rete; essere più vicini e avere più contatti con i connazionali che vivono in periferia. Le idee e la volontà ci sono e i temi non mancano.
Gatti: Anzitutto ci siamo organizzati per commissioni; una gestione assembleare, anche per gli impegni di ciascuno, appesantirebbe l’azione. Le commissioni sono incaricate di elaborare un piano annuale, con obiettivi e risorse. Un’importante analisi in corso è la strutturazione della comunicazione per giungere ai connazionali. I social vanno bene se raggiungono chi non ci conosce, altrimenti non servono a molto. Punteremo su dei centri per servizi per l’interfaccia frontale e soddisfare le esigenze di chi ha problemi con le procedure informatiche. Per i primi sei mesi può bastare e sarebbe già molto.
Che cosa intendete mettere in campo per essere più visibili, presenti e operativi sul vasto territorio della circoscrizione consolare?
Bucci: Viviamo nell’era dei social, quindi cercheremo di coinvolgere più connazionali possibili in questo modo, anche perché con la pandemia non sarà facile essere presenti di persona sul territorio. Stiamo valutando come coinvolgere la comunità per poterla far partecipare alle nostre assemblee via online. Contatteremo le associazioni che sono ancora presenti e cercheremo di trovare intese per progetti da realizzare con loro. Cercheremo di riattivare la pagina Facebook e il sito del Comites e aggiornarli costantemente. Appena la pandemia ce lo consentirà, ci recheremo nelle periferie della circoscrizione per incontrare i nostri connazionali e scambiare idee anche con le autorità istituzionali del posto.
Gatti: Oltre ai centri di servizi pensiamo ad una rete culturale per far circolare eventi e iniziative, possibilmente in collaborazione con iniziative delle autorità locali per ottimizzare spese, spazi e energie. Pensiamo anche a iniziative nel campo della salute e dello sport. L’importante è comunque creare un circuito che rivitalizzi le comunità locali.
Qual è l’esito delle cariche sociali?
Bucci: Le cariche sociali sono state cosi elette: Presidente Luigi Bucci, Vice Danilo Cinelli, membri dell’Esecutivo Carmine Iannotti , Diego Pignataro; segretario amministrativo Katia De Lucia e Segretario politico Tanuta Martino. I Revisori dei conti sono: Caterina Sapia in Vecchio e Gerardo Piccirillo. Ma la forza di questo Comites dovrà e sarà l’unione e non il singolo consigliere. Poi verranno comunicati i Presidenti delle varie commissioni.
Gatti: Samantha Rizzo Vicepresidente e Giuseppe Candelino, tesoriere sono nella giunta esecutiva. Roberto Toso è il segretario. Lavoriamo comunque tra pari, le cariche sono un fattore organizzativo.
Avete previsto la cooptazione di connazionali operanti in consessi locali tedeschi?
Bucci: Per il momento non sono previste. Col passare del tempo se ci sarà la necessità e l’occasione ne terremo conto. Ci siamo insediati da poco e ci sono altre priorità al momento.
Gatti: Abbiamo preso in considerazione l’eventualità, ma dovremmo prima trovare i connazionali che occupano queste posizioni. Franco Orlando, membro del Comites è anche consigliere comunale a Friburgo. Uno dei pochi italiani impegnati nella società civile tedesca. Uno dei nostri obiettivi è aumentare l’impegno civico e la cittadinanza attiva della nostra comunità.
Avete istituito o intendete istituire delle Commissioni tematiche?
Bucci: È uno dei nostri progetti. Durante la prossima assemblea vedremo quali Commissione verranno proposte. Con alcuni Consiglieri abbiamo già in mente quali potrebbero essere istituite al più presto.
Gatti: Sì, sono state attivate queste commissioni: • Assistenza • Diritti civili e aspetti giuridici • Sociale e salute • Cultura • Scuola • Nuova immigrazione • Cittadinanza attiva e imprenditorialità • Comunicazione e Informazione
Che cosa avete ereditato dalla precedente gestione?
Bucci: Dalla precedente gestione ereditiamo un ampio bagaglio di progetti. Sicuramente il progetto sportello Comites che abbiamo subito riconfermato dal 1 febbraio a Mannheim, Ludwigsburg e Stoccarda con tre segretarie. Sui Siti del Comites e del Consolato sono riportati i recapiti telefonici e gli orari di sportello. La segretaria della sede è stata riconfermata. In questi giorni abbiamo ricevuto la guida ai servizi consolari che provvederemo a distribuire sul territorio. Chi fosse interessato può contattare la nostra segreteria.
Gatti: Abbiamo ereditato la contabilità, qualche scatolone di pubblicazioni da verificare e l’indirizzo mail comites.freiburg@gmail.com. Niente sede o personale, del resto sarebbe al momento una spesa inutile.
Che tipo di rapporto si è instaurato con l’Amministrazione diplomatico-consolare e con le realtà istituzionali ed associative operanti nella circoscrizione?
Bucci: Tranne che con l’Amministrazione consolare i rapporti non si sono ancora instaurati per ovvi motivi. Durante le prime sei settimane siamo stati impegnati col passaggio di consegne con il Comites uscente. Durante le prossime settimane sono previsti incontri con il Comune di Mannheim dove abbiamo uno sportello Comites e cercheremo di organizzare un incontro con qualche rappresentante o autorità della città di Stoccarda.
Gatti: I rapporti sono eccellenti. Il Console è stato il primo promotore di un Comites attivo a cui riconoscere appieno ruoli e funzioni. Ci dispiace molto che abbia terminato il suo mandato. Con alcuni enti e associazioni abbiamo attivato contatti e progettualità, con altri, in particolare nel campo dell’assistenza, dovremo metterci ad un tavolo per studiare la situazione.
Qual è l’entità di spesa che avete previsto per la realizzazione di attività a favore della variegata collettività?
Bucci: Abbiamo a disposizione ca. 35.000 euro. La gran parte verrà investita per i 3 progetti di sportello Comites a Stoccarda, Ludwigsburg e Mannheim.
Gatti: Esiste un bilancio preventivo richiesto di circa 40.000€ che verrà difficilmente soddisfatto, ma è una domanda alla quale potrò rispondere meglio, terminata la fase di organizzazione e programmazione. Contiamo comunque di reperire risorse anche altrove, come indicato dal Ministero, anche se la natura giuridica dei Comites, per poter ad esempio partecipare a bandi o finanziamenti, è un mistero non facilmente risolvibile.
Il Comites di Stoccarda è costituito da 18 membri, eletti in tre liste: 1. Italia Civile e Popolare (4 membri) – opposizione. 2. Comunità, Cooperazione e Famiglia (11 membri) – maggioritaria. 3. Idea Liberale (3 membri) – di coalizione. Pur godendo della maggioranza assoluta, perché si è optato per una coalizione?
Bucci: Abbiamo optato per la coalizione perché sin dalla nascita della nostra lista Comunità Cooperazione e Famiglia avevamo discusso e concordato su un’eventuale coalizione a prescindere dall’esito delle elezioni. Avere una maggioranza allargata non è mai un errore. Inoltre volevamo lanciare un segnale ai connazionali che, nonostante avessimo la maggioranza, abbiamo preferito la collaborazione. Ciò non vuol dire che non considereremo le proposte o idee dell’opposizione.