I tedeschi l’hanno sempre amato molto, anche più degli italiani, forse perché convinti che quel nome strano fosse di origini germaniche. In realtà il nome di Bud Spencer è solo uno pseudonimo artistico: il vero nome è Carlo Pedersoli, nato a Napoli nel 1929 e noto per la sua carriera di sportivo (da giovane è stato un importante nuotatore e pallanuotista, tanto da gareggiare alle Olimpiadi), e soprattutto come attore, sceneggiatore e produttore televisivo. Ha raggiunto il successo soprattutto grazie ai suoi film in coppia con Terence Hill.
La scorsa estate, a cinque anni dalla sua scomparsa, è stato inaugurato a Berlino, negli spazi occupati un tempo del vecchio Hotel Römischer Hof su Unter den Linden, un museo interamente dedicato all’attore (https://www.budspencer-museum.com/). L’esposizione è articolata in tre sezioni principali all’interno di un’area di 500 metri quadrati: un cinema, una galleria multimediale con uno schermo per documentare ogni aspetto principale della vita dell’attore (il nuoto, la musica, la carriera prima di diventare Bud Spencer, i libri) e, infine, una raccolta di cimeli di vario tipo, sia personali che riguardanti il merchandising sulla sua figura. La collezione del museo comprende molte foto, locandine cinematografiche, costumi originali ed oggetti di scena. Il Bud Spencer Museum è il frutto del sogno coltivato da tempo da una comunità di grandi fans della coppia Bud Spencer-Terence Hill che nel 1999 hanno dato vita allo Spencerhill Festival (https://www.spencerhill-festival.de/), una kermesse che attira ogni anno migliaia di cinefili da ogni parte della Germania e non solo.
Il figlio di Bud Spencer, Giuseppe Pedersoli, ha commentato con commozione l’inaugurazione del museo con queste parole: «Inaugurare un museo dedicato a mio padre qui a Berlino, vicino alla Porta di Brandeburgo, ha un significato speciale, sia per lui che per noi, la sua famiglia. Aveva un rapporto speciale con la Germania, qui alcuni suoi film sono ancora in cima alle classifiche dei biglietti più venduti, più che in Italia». È difficile definire quale sia la ragione della passione che tanti hanno nutrito e continuano a nutrire verso l’attore Carlo Pedersoli. Probabilmente ha a che fare col fatto che l’attore ha interpretato quasi sempre lo stesso personaggio gentile e accogliente, che si batte per i diritti degli oppressi, picchia i cattivi sullo schermo per fare giustizia. Al fianco del suo congeniale compagno Terence Hill, ha conquistato un pubblico di milioni di persone diventando una star del cinema. Tra i titoli che hanno scandito una carriera eccezionale vale la pena di ricordare almeno i seguenti: Dio perdona… io no! (1967); I quattro dell’Ave Maria (1968); Gott mit uns (Dio è con noi) (1970); Lo chiamavano Trinità… (1970); Il corsaro nero (1971); …continuavano a chiamarlo Trinità (1971); Anche gli angeli mangiano fagioli (1973); Piedone lo sbirro (1973); …altrimenti ci arrabbiamo! (1974); I due superpiedi quasi piatti (1977); Piedone l’africano (1978).