“Non ci viene detta la verità!”
Quante volte capita di ascoltare questa esclamazione o di leggerla fra le righe delle varie piattaforme sociali di internet!
La pandemia da Covid e le sue tentacolari varianti ha creato reazioni insolite da parte di una discreta fetta della popolazione italiana e non solo.
Il fronte “no-vax” e “no-covid” è battagliero e convinto nella sua battaglia. Parole quali “dittatura sanitaria” per indicare le recenti e ponderate scelte di governo e del nostro povero sistema sanitario, che peraltro sta facendo sforzi immensi, creano danni ingenti al senso di unione e mutua solidarietà che dovrebbero rafforzarci in questi tempi delicati e a livello mondiale.
“Il governo mente!”, “I Rothschild vogliono diffondere il vaccino per soggiogare il mondo!”, “È un complotto delle elite ebraiche e dei banchieri per accentrare ancora più potere!”, “Nel vaccino ci sono le proteine spike che creeranno molte morti e sterilità, per ridurre la popolazione mondiale!”, “Il Covid non esiste, fa più morti una banale influenza!”, “I morti sono di altre malattie, ma i dati vengono falsati dai poteri politici e dai mezzi di comunicazione di massa, a loro asserviti!”. “Il vaccino non serve a nulla, se non a arricchire le potenti case farmaceutiche: esse ci ingannano per il loro puro lucro!”
Quante volte ci capita di ascoltare questi discorsi! Pare che molti siano improvvisamente diventati esperti di geopolitica internazionale ed epidemiologia, poco importa se a mala pena diplomati e fino al giorno prima altrettanto esperti di fantacalcio o yoga.
Questi cittadini, che pare abbiano visto la luce, hanno forse conosciuto un qualche auto-proclamatosi esperto su internet e quell’esimio quanto sconosciuto individuo sarebbe un “ribelle”, in quanto sostenitore una verità celata. Proprio per questa ragione, il santone-esperto sarebbe ignorato dalla comunità scientifica, questo perché il mondo è corrotto e non può sopportare che un vero saggio osi sfidare i poteri forti che governano tutti come un burattini, facendoci credere quello che non è e lobotomizzandoci con la televisione e la radio, per meglio governarci e privarci di ogni libertà, in un’orwelliana fantasia distopica.
Interessante teoria, non c’è che dire… può essere anche vera ma il punto è un altro: per quale ragione escludere l’ipotesi più semplice e lineare, quella che va dritto al sodo dei tempi che stiamo vivendo?
Guardare ai fatti:
1) Si è diffuso un nuovo virus particolarmente pericoloso e assai rapidamente grazie alla mobilità accresciuta dei tempi moderni: è capitato oggi così come capitò centinaia di volte nel passato dell’umanità e ancora capiterà nel futuro. I virus e i batteri mutano fin dall’alba dei tempi e, statisticamente, capita nella storia che nascano ceppi più pericolosi o resistenti di altri, capaci di diffondersi con una certa rapidità.
2) In tutto il mondo la comunità scientifica si è mobilitata alla ricerca di vaccini e metodi di prevenzione o cura. I governi, per ridurre al minimo le morti e i danni alla salute, hanno scelto quasi tutti di ridurre la libertà dei singoli cittadini, spingendoli a muoversi di meno, avere meno contatti e utilizzare strumenti di prevenzione quali i gel alcolici e le mascherine. Si è trattato (e si tratta) di un valido compromesso, per poter contenere la diffusione altrimenti distruttivamente esponenziale del contagio.
3) Vaccini e cure sono arrivati e in più versioni. Possono avere effetti collaterali in determinati soggetti, ma l’analisi medico-statistica ha portato a considerare nettamente superiori i vantaggi rispetto agli svantaggi e i successi rispetto agli insuccessi, questo sempre tenendo in conto il benessere della popolazione nella sua totalità.
Vi sembrano logici questi tre punti?
A me sì e mi pare pure che si tratti della descrizione più semplice e logica della realtà che stiamo vivendo, questo senza dover chiamare in causa i misteriosi e malefici “poteri forti” di un’egemonia politico-finanziaria globale di tratti massonico-esoterici o chissà cos’altro.
Ho provato, in tutta semplicità, a esporre il mio punto di vista, per banale che sia, a tutta una serie di “no-vax” e “no-covid” convinti, ma senza alcun successo. Il “non ci viene detta la verità” è il loro mantra, dentro cui chiudersi come se fosse un piccolo e confortevole guscio. Per loro esistono due fronti nettamente distinti: il loro, che è piccolo e fatto di persone illuminate, mutualmente solidali, prontissime a scambiarsi qualunque fanfaluca trovata su internet, e il nostro, fatto di decerebrati come me, che hanno sempre rispettato le indicazioni sanitarie e comportamentali suggerite dalle autorità, facendosi vaccinare più volte e di buon grado, persuasi di fare l’interesse della comunità.
In questo mondo unicamente fatto di bianco e di nero, che chiamerei “il mondo dei complottisti”, sarebbe in pieno corso uno scontro sanguinoso fra il bene e il male in un’ottica e trama che vedrei simile a quella di Guerre Stellari, fra le ottuse, “noiose” e preponderanti forze dell’Impero (quelli che dicono “c’è una pandemia, stiamo attenti e seguiamo l’autorità e il buon senso”) e le gagliarde e ridotte forze dei Ribelli, che lottano per una libertà totale e spregiudicata, gettando la maschera (anzi, le mascherine) e credendo a qualunque psichedelico complotto proposto dai loro svariati guru digitali.
Paura e la ricerca di un nemico dal volto umano.
Cosa vi è dietro a questa strana deriva che possiamo osservare nei movimenti “no-covid” e “no-vax”? A mio avviso, un desidero di sicurezza, di poter controllare e rendere umana la componente naturale dei rischi che ci circondano fin dall’alba dei tempi.
Dire “ogni cent’anni o giù di lì capitano epidemie particolarmente pericolose, causate da aleatorie mutazioni della zoologia dei batteri e virus che ci circondano” fa paura, perché questo descrive una realtà naturale che non dipende da noi e che ha sempre accompagnato l’umanità e sempre l’accompagnerà. Possiamo contenere con i progressi della medicina e della scienza in generale questa “bomba ad orologeria” del mondo microscopico, ma mai vincere completamente in quanto essa è parte integrante del nostro mondo naturale, fin da quando esiste la vita sul nostro pianeta, cioè e senza dubbio da più di 2.7 miliardi di anni.
L’approccio dei complottisti è differente. Molti immaginano forse che il nostro mondo sarebbe un paradiso terrestre, se non ci fosse un’élite del tutto umana (i politici corrotti, i banchieri, i fautori di una maligna finanza globale, la fantomatica casta giudaico-massonica) ad arrecare dolore, discordia e sofferenza al mondo, diffondendo come se fosse il verbo una valanga di falsità e immotivate paure. Il mantra “non ci viene detto il vero!” diventa un autentico credo per il complottista, a partire dal quale costruisce strutture o teorie più o meno elaborate e capaci di auto-giustificarsi, che possono differenziarsi nella forma ma non nella sostanza, a seconda della sua cultura di base e dei suoi contatti con la comunità di “ribelli” di cui fa parte.
Questo spostare l’attenzione dalle cause naturali (l’oggettiva esistenza di una pandemia a livello globale) alle cause umane (una casta massonica ci vuole far credere che siamo in pericolo) crea negli occhi di “no-vax” e “no-covid” un senso di immotivata sicurezza. Infatti, credere di avere per nemici degli uomini, che in quanto uomini, per quanto potenti, possono essere vinti e rovesciati dai loro troni, è assai più rassicurante del renderci conto di quanto lo stesso ambiente naturale in cui viviamo sia da sempre minaccioso e ostile per la nostra specie, caratterizzato da pericoli che per la maggior parte posseggono le dimensioni di una cellula: virus e batteri, per l’appunto.
La specie umana popola la sottile pellicola di atmosfera del pianeta Terra ed essa ci pare stabile e sicura soltanto perché le nostre vite non sono sufficientemente lunghe da percepirne i cambiamenti. Le alcove dei complottisti “no-vax” e “no covid” ignorano la debolezza fisica dell’uomo di fronte all’enorme potenza della natura nei tempi lunghissimi dell’evoluzione. Essi individuano cause umane per sentire di poterle vincere facilmente e perché non accettano le sfide della scienza, non ne riconoscono la forza che è del tutto umana, quella sì.
Un nemico dal volto umano è un nemico che può essere vinto, ma il Covid non ha il volto di un uomo e lo studio dei suoi veri tratti è dominio della sola e vera scienza.
L’emergenza globale che stiamo in realtà vivendo è forse quella di un’ignoranza diffusa o, meglio, di una mezza-sapienza che porta a costruire teorie tanto complesse quanto deboli.
Scriveva Pascal: “mediante lo spazio, l’universo mi circonda e mi inghiottisce come un punto; mediante il pensiero, io lo comprendo”*. Ecco, vorrei che questa sana fiducia nelle capacità intellettuali umane, unita alla netta percezione della nostra limitatezza e piccolezza da un punto di vista strettamente fisico, possa essere appresa a scuola prima ancora delle singole nozioni. Viviamo un mondo popolato da persone che si proclamano esperte prima ancora di aver cercato l’esperienza. Persone che non riconoscono quanto lo studio richieda tempo e fatica e quanto rispetto si debba dare a chi tale tempo e tale fatica ha speso nel coltivare le proprie materie.
Sotto certi aspetti, il Covid ha sollevato l’esistenza di un’emergenza di carattere intellettuale e culturale, prima ancora che sanitaria, e sarà forse compito di una nuova generazione di umanisti (e non solo dei pure necessari scienziati-specialisti) di intervenire e a tutto tondo nella zoppicante società attuale.