Espressione di fede popolare in terra tedesca
Dopo la rinuncia forzata per pandemia nel 2020, il 18 settembre scorso la nutrita comunità di mirabellesi, residente fin dagli anni ‘60 nel perimetro industriale della Mercedes e dell’indotto, si è riappropriata per un pomeriggio delle vie della cittadina di provincia della Foresta Nera.
Lo ha fatto con molta sobrietà e con un ardente spirito di fede popolare. L’attaccamento alla devozione per la Madonna delle Grazie, protettrice di Mirabella Imbaccari (Catania) ha smosso la coscienza delle diocesi di Rottenburg/Stoccarda e di Caltagirone, nonché delle amministrazioni comunali: della città natale di Hermann Hesse, premio Nobel per la letteratura e della cittadina siciliana del tombolo e dello zafferano.
“In una terra d’emigrazione – ci dice l’assistente sociale Rosa Giaccone – includere coloro che provengono da altri paesi con lingue, usi, tradizioni e costumi diversi è un dovere morale e cristiano. Gli italiani in generale, e i mirabellesi in particolare contribuiscono in tal senso già da decenni attraverso la rievocazione del Cristo Morto e della Madonna delle Grazie.”
La sfida di esternare la propria cultura di fede popolare in terra tedesca risale al 1983 allorquando il francescano p. Santo D’Accorso, siciliano doc, ebbe l’idea di far rivivere a Calw la processione del Cristo Morto secondo la tradizione mirabellese. Un modo certamente diverso, rispetto alla rappresentazione della Passione vivente, iniziata a Stoccarda-Bad Cannstatt ed estesa ad altre realtà della Germania.
Anche l’iniziativa mirabellese trovò il consenso dell’allora Vescovo di Rottenburg-Stuttgart, Georg Moser, ritenuto il vescovo degli italiani per l’istituzione di una fitta rete delle Missioni Cattoliche e degli Uffici di assistenza sociale Caritas col compito precipuo di accompagnare nella vita lavorativa, sociale e culturale la nostra numerosissima collettività. L’apertura a 360 gradi consentì un pullulare di attività sociali e religiose.
Anche il suo successore Walter Kasper, nominato poi cardinale nel 2001 da Papa Giovanni Paolo II, ebbe una forte predilezione per la comunità italiana.
In questa ampia apertura ha trovato spazio di realizzazione a Calw anche la festa mirabellese della Madonna delle Grazie.
“Per noi era una tortura – ci racconta Aldo Bozzella, presidente del Consiglio pastorale e anima della processione a Calw – dover far rientro in Germania in agosto senza poter vivere con i propri paesani e familiari la festa patronale.”
Perciò, con altri compaesani, chiese al missionario D’Accorso di intercedere presso la diocesi di Caltagirone e di Rottenburg/Stuttgart per far rivivere ai mirabellesi in Germania la propria festa.
La voce fu ascoltata sia dai due presuli e sia dai due sindaci di allora di Mirabella e della cittadina della Foresta Nera, garantendo alla Missione la propria presenza.
Si realizzò così nella terza domenica di settembre del 1985 la prima processione di Maria SS. delle Grazie, interrotta solo nel 2020 dalla pandemia.
Nel corso dei passati 36 anni le ricorrenze religiose mirabellesi sono state utili e necessarie all’amministrazione comunale mirabellese per stringere rapporti di amicizia con l’amministrazione comunale tedesca.
Per cui anche quest’anno vi è stata una considerevole delegazione dell’amministrazione comunale siciliana composta dal Sindaco Giovanni Ferro, accompagnato dal suo vice Filippo Granato, dall’assessore alla Cultura, Simona Fiscella e dal presidente del Consiglio comunale Salvatore Branciforte.
La festa della Madonna è stata anche occasione per consolidare le basi di un gemellaggio con la cittadina di Schönaich, nelle vicinanze di Böblingen/Sindelfingen, in cui risiedono circa 800 mirabellesi – che con gli altri scarsi mille, sparsi in altre cittadine limitrofe – costituiscono quasi la metà degli attuali abitanti originari della cittadina del tombolo e dello zafferano.
La realtà mirabellese “tedesca” costituisce quindi un saldo anello fra i residenti e gli emigrati. E difronte all’invecchiamento della prima generazione e con le scarse opportunità di lavoro, l’esodo dei giovani desta molta preoccupazione all’Amministrazione comunale.
Infatti, la comunità rischia di assottigliarsi e di diventare un borgo disabitato e non più in grado di garantire i servizi essenziali alla cittadinanza ivi residente.
Il problema quindi dello spopolamento e dell’abbandono è acuito anche dal ripristino dell’IMU per i pensionati residenti all’estero.
“Perciò il futuro di Mirabella – ci dice il Sindaco Ferro – è legato ad un doppio filo con la Germania. Non dobbiamo mai dimenticare che la nostra cittadinanza è composta da 4.500 abitanti stabilmente residenti e da 6.500 iscritti all’Anagrafe degli italiani all’estero (AIRE).”
Per evitare il collasso socio-economico l’Amministrazione è più che mai impegnata in un progetto di valorizzazione delle abitazioni.
“L’obiettivo – aggiunge il Sindaco – è di stimolare pensionati anche stranieri a venire a trascorrere un periodo dell’anno a Mirabella ove possono godersi un clima temperato, gustare la genuina cucina come l’impanata di spigola, l’arancino allo zafferano e gli asparagi selvatici.”
Per la realizzazione del progetto e la gestione servono giovani che potranno consorziarsi per offrire i servizi necessari per una buona accoglienza turistica.
Per il “Paese-albergo a 5 stelle” il Comune ha ottenuto un contributo europeo di un milione e mezzo di euro.
È quindi naturale pensare che i mirabellesi di Germania possano, anzi debbano, essere i veri ambasciatori di un “turismo delle radici” e di residenza temporanea per ex colleghi di lavoro, amici e parenti di terza età.
L’impegno dell’amministrazione va dunque verso una triplice direzione: prevenire l’esodo di altri giovani, attrarre il turismo della terza età, lottare con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) per l’esenzione dell’IMU ai pensionati residenti all’estero.
Per questa non facile partita scendono in campo anche altri mirabellesi di Germania quali Pippo Barbuscia e Orazio Cagno dell’Associazione culturale di Sindelfingen, Gaetano Venezia (imprenditore e consigliere comunale di Schönaich) e tanti altri.
Esiste da ormai 50 anni un collegamento settimanale con un pull-mann di 50 posti che fa da spola fra Sindelfingen e Mirabella.
Forse nessun’altra comunità italiana in Germania è così fortemente legata alle proprie tradizioni religiose popolari quanto quella mirabellese.
La loro tenacia è stata apprezzata dalla Chiesa siciliana
Infatti, da circa un decennio interviene, alla Festa della Madonna, il vescovo di Caltagirone, Mons. Calogero Peri, accompagnato quest’anno da don Marco Casella neo parroco della Chiesa Matrice di Mirabella.
“La Chiesa, che è in ascolto, non poteva non esaudire il desiderio di una così nutrita comunità di voler rivivere anche all’estero la propria tradizione quale testimonianza visiva, molto radicata al Sud” – sottolinea il Presule di Caltagirone.
Pertanto, pur nel vortice dei cambiamenti culturali, la Chiesa non può non adoperarsi per offrire continuità alle tradizioni. In questo contesto s’inseriscono anche i famosi lamenti siciliani del Venerdì Santo e le invocazioni a squarciagola per “Viva Maria”.
Da buon pastore, mons. Peri ha colto l’occasione della “Processione con l’Effigie della Madonna” per soffermarsi davanti ad una Residenza per anziani ed entrare nella Evangelische Stadtkirche per testimoniare il forte senso del dialogo interreligioso col Decano Erich Hartmann che ha indirizzato parole di Benvenuto alla Comunità cattolica italiana affidata al Missionario don Chikwe Ukachukwu.
Come si può immaginare, l’organizzazione dell’evento religioso è ricaduta sul Consiglio pastorale locale: dai contatti alla definizione del dettagliato programma, agli inviti alle autorità civili e religiose, agli accordi con la banda musicale, al regolamento del traffico, alla presenza dei “12 portatori” dell’Effigie capeggiati da Salvatore Aranzulla, ai brani da eseguire all’organo durante le funzioni religiose, alla logistica e all’accoglienza degli ospiti provenienti dalla Sicilia.
A trainare il carro organizzativo vi sono le due generazioni: quella del 70enne Aldo Bozzella e quella del figlio, il 43enne Nico, pronto ad ereditare e a portare avanti le tradizioni mirabellesi in terra tedesca.
Di questo attaccamento, piacevolmente impressionato si è detto Massimiliano Lagi, nuovo Console Generale a Stoccarda che ha partecipato sia il sabato ad incontri con le autorità e con una nutrita rappresentanza della collettività, sia la domenica alla solenne Messa Pontificale nella Chiesa di San Giuseppe in cui si sono dovute rispettare le regole anti-Covid 19.
“Non ci può essere integrazione – ha affermato il Diplomatico – se non si ha coscienza delle proprie radici.”